Tutte le partite ufficiali della stagione |
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La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.551 |
Giocate |
3.067 |
2.496 (54,85%) |
Vittorie |
1.691 (55,14%) |
1.159 (25,47%) |
Pareggi |
824 (26,87%) |
896 (19,69%) |
Sconfitte |
552 (18,00%) |
8.152 |
Fatti |
5.347 |
4.437 |
Subiti |
2.895 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
508 |
Giocate |
1.529 |
279 (54,92%) |
Vittorie |
915 (59,84%) |
112 (22,05%) |
Pareggi |
356 (23,28%) |
117 (23,03%) |
Sconfitte |
258 (16,87%) |
864 |
Fatti |
2.695 |
467 |
Subiti |
1.356 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 16.02.2015
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Cesena - Juventus 2 - 2 - FIASCO ROMAGNOLO
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di Antonio La Rosa
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Per la seconda volta di fila, fuori casa, la Juventus fallisce l’allungo sulla Roma, che magari non avrebbe significato scudetto anticipato, ma che avrebbe avuto un certo effetto psicologico nei confronti dei concorrenti, specie dopo il pareggio pomeridiano in casa contro il disastrato Parma. Ma mentre ad Udine la prestazione incolore era sembrata un po’ casuale ed isolata, l’averla ripetuta sul campo della penultima in classifica, e soprattutto non avere saputo tenere il risultato, fortunosamente di vantaggio dopo il primo tempo, deve suonare come un campanello d’allarme. Anche se è vero, da un lato, che non si può pretendere la ripetizione della galoppata dello scorso campionato, dall’altro non si possono vedere “spettacoli” come quello di ieri sera, messi in difficoltà da una squadra che è meritatamente penultima della classe.
La Tattica
Allegri ricorre poco al turn over, se non per qualche innesto imprevisto, come Ogbonna per Chiellini, mentre il resto della squadra è invariato, e come previsto Llorente e Morata di punta. Il Cesena si schiera con un modulo speculare, e con una idea tattica chiara fin dall’inizio, pressing alto e ripartenze veloci: cosa agevolata da un atteggiamento di supponenza del centrocampo bianconero, e non a caso prima del gol cesenate, i padroni di casa per almeno tre occasioni si erano trovati a tu per tu con Buffon. Tuttavia la dinamica della partita aveva preso la piega giusta dopo la veemente, anche se spesso disordinata, reazione bianconera, risultato rovesciato e la prospettiva comunque di liquidare agevolmente una pratica sulla carta scontata. Invece la ripresa non ha visto alcun cambio di atteggiamento della Juventus, prosecuzione di quel gioco per vie orizzontali, poche verticalizzazioni, palloni banalmente perduti e così il pareggio non poteva che essere conseguenza di questo andamento della gara. Lo stesso dicasi per il rigore fallito, quasi che il “dio del calcio” fosse più che sicuro che questa Juve, giocando in questo modo, non meritava i tre punti. Cambi solo nel finale, quando ormai c’era poco da modificare.
La squadra
Un dato che ritengo decisamente preoccupante, nonostante la squadra abbia sempre la migliore difesa del campionato, è la sua vulnerabilità alle ripartenze veloci (o se li volete chiamare all’antica, “contropiedi”), degli avversari: non è la prima volta che accade, ricordo il derby, la partita contro la Sampdoria, anche sabato scorso contro il Milan. Aspetto questo finora coperto dalla grande reattività dei nostri difensori, ma basta solo che per una partita Bonucci torni ad essere quello del suo primo anno in bianconero, i risultati sono che o Buffon compie miracoli su miracoli, o i gol si subiscono. Ieri è mancato il filtro a centrocampo, praticamente quasi nessuno dei nostri inseguiva l’avversario, altri stavano più attenti a tenere posizione avanzata che non a ripiegare, rarissime volte ricordo voragini tra i reparti come accaduto spesso ieri. In avanti al buon lavoro di Morata, che ha provato a giocare spaziando tra le linee, come Tevez, poco supporto di Llorente
I singoli
Stavolta dovremmo fare le valutazioni alla rovescia, nel senso che dovremmo soprattutto evidenziare il peggio della gara. Di Bonucci ho detto già, ritengo sia un episodio isolato, non può essere lui il centrale che abbiamo visto ormai da anni in bianconero; male Lichtsteiner, troppo nervoso e ancor più inconcludente; male tutto il centrocampo, escluso Marchisio, l’unico che abbia provato a prendersi la squadra sulle spalle e tirarla oltre l’ostacolo; male ancora Llorente, lo vedo involuto, a fronte di un Morata che cresce di partita in partita. Come dire, il pareggio soprattutto merito di Buffon, e questa è a mio giudizio la peggiore notizia della serata.
Le prospettive
Stavolta però non posso risparmiarmi una critica al nostro allenatore. Che come sapete, non è mai stato precisamente l’allenatore che prediligo, come idee di gioco, ma che finora ha sorpreso anche me in positivo, perché, siamo sinceri, ha fatto finora bene, nonostante sia arrivato nel modo che ricordiamo, a guidare una squadra non da lui costruita, e con lo scetticismo dei più: e se la squadra è in testa, addirittura con un punto in più rispetto a quanti ne aveva la Juventus dei record della scorsa stagione, indubbiamente ha avuto i suoi meriti. Ma questo non è sufficiente, perché alla Juventus non si è mai guardato il passato, più o meno prossimo, ma sempre il futuro, e il futuro poteva essere nove punti di vantaggio, per cui se i punti sono sette, perdendosi l’occasione di vincere sul campo della penultima, qualche domanda Allegri se la deve porre. Bene: aveva notato nel primo tempo che la squadra non teneva bene il campo, che diversi giocatori recitavano il compitino facile facile, che altri non entravano completamente in partita, era il caso di insistere sulla stessa formazione praticamente per tutta la ripresa? In sostanza, almeno un cambio andava fatto immediatamente, il tanto utile Padoin, in un reparto dove quasi nessuno teneva gli avversari, doveva essere lanciato immediatamente a inizio ripresa; inoltre occorreva la sostituzione di Llorente, sicuramente poco funzionale soprattutto nella ripresa, potendosi prevedere la possibilità di ripartenze veloci e quindi la necessità di avere almeno un giocatore fresco abile a saltare l’uomo. Poteva essere uno tra Coman e Pepe, sono entrambi entrati ma a 3’ dal termine, praticamente non hanno neppure fatto in tempo a sporcare la divisa. Vero che, nel dopogara, il nostro tecnico ha anche fatto in un certo senso autocritica, ma per l’avvenire mi auguro che abbia più coraggio nel cambiare, ed anche nel rischiare, del resto ieri si poteva e doveva, per dare un’altra spallata al campionato.
La giornata di campionato
E’ stata la giornata del gambero, se è vero che le ultime tre in classifica hanno fatto tutte punti in trasferta, il Parma all’Olimpico contro la Roma, il Cagliari contro il Torino reduce da quattro vittorie di fila, e il Cesena che magari giocava in casa, in un territorio storicamente dove la Juventus non è mai in trasferta. A completare, la sconfitta del Napoli a Palermo, e quella della Sampdoria a Verona contro il Chievo, quasi a smentire sul campo quelli che erano stati i famosi discorsi di Lotito nella conversazione telefonica ormai diventata celebre. Per il resto, da segnalare la non notizia dell’ennesima figuraccia casalinga del Milan, cosa visibile sotto qualsiasi “prospettiva”, mentre l’Inter pare abbia ritrovato gioco e vittorie … o almeno così dicono, in attesa della prossima figuraccia.
Le mie postille
1 – Don Lotito! Molto probabilmente ricorderete le famose dichiarazioni finali di Giraudo, prima della squalifica pilotata nel processo burla organizzato da Guido Rossi, che suonava, grosso modo, così: “noi togliamo il disturbo, ma vedrete che i banditi verranno dopo di noi”. Profetico! E non poteva essere diversamente, visto che rimanevano tutti i protagonisti di quegli anni, Galliani, Lotito, Preziosi, Moratti, Della Valle, Abete, ossia personaggi contro i quali Giraudo si doveva, con Moggi, spesso scontrare, a tutela della Juventus. In un certo senso, l’essere usciti bene da quella fase, nella quale si diceva che l’obiettivo era pulire il calcio dal marcio, ma in realtà è stato di epurare il calcio marcio da gente scomoda come i dirigenti bianconeri (che ribadisco non erano stinchi di santo, ma gente abituata a lottare con banditi di razza come i tizi sopra nominati), ha dato ancora più arroganza e sicumera a questi signori, quasi l’impunità assicurata, essendo diventati controllati e controllori. Questo anche grazie al nostro giornalistume da spazzatura, che, come ricorderete, nel 2006 sparava a nove colonne anche le peggiori banalità che emergevano dalle famose intercettazioni telefoniche arbitrariamente pubblicate prima ancora che le indagini venissero chiuse. Mentre adesso c’è il tentativo quasi assolutorio verso Lotito, tanto che vi basta leggere qualsiasi giornale sportivo o ascoltare qualche ragliatore televisivo da trash show sportivo, e sentire sostenere la tesi che la cosa grave non è ciò che dice Lotito, ma il fatto che si propagandi una conversazione telefonica privata! (sic.) Un po’ come condannare la donna vittima di stupro, per essere uscita di casa, o la vittima dell’estorsione, per avere aperto una attività commerciale! Nessuno a dire che “la registrazione audio per tutelarsi da abusi, minacce e ricatti è legittima. (Cass. pen., 08/06/99, n. 7239)”. Ovvero quello che ha fatto Iovine, il D.G. dell’Ischia, che ha accusato pubblicamente Lotito di minacce e tentativi di estorsioni. Ricordo tempi nei quali a molti intervistati cui si chiedeva se la mafia esistesse, o non rispondevano o rispondevano che la mafia non esisteva. Per questo dovremo prepararci ad un calcio nel quale la parola d’ordine sarà “baciamo le mani, Don Lotito!”
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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