 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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4 |
8 |
2 |
2 |
0 |
11 |
8 |
C |
3 |
5 |
1 |
2 |
0 |
4 |
3 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
7 |
13 |
3 |
4 |
0 |
15 |
11 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.625 |
Giocate |
3.119 |
2.528 (54,66%) |
Vittorie |
1.714 (54,95%) |
1.189 (25,71%) |
Pareggi |
848 (27,19%) |
908 (19,63%) |
Sconfitte |
557 (17,86%) |
8.268 |
Fatti |
5.424 |
4.514 |
Subiti |
2.943 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
520 |
Giocate |
1.603 |
283 (54,42%) |
Vittorie |
947 (59,08%) |
117 (22,50%) |
Pareggi |
386 (24,08%) |
120 (23,08%) |
Sconfitte |
270 (16,84%) |
882 |
Fatti |
2.811 |
484 |
Subiti |
1.433 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 15.10.2009
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Didier Deschamps
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di Bidescu
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Didier Claude Deschamps, nasce a Bayonne, il 15 ottobre 1968. Cresce nel Nantes, dove gioca per cinque stagioni, prima di approdare una prima volta a Marsiglia, nel 1989. L’anno successivo veste la maglia blu del Bordeaux e poi altri tre stagioni nell’Olympique Marsiglia dove vince lo scudetto, la Coppa dei Campioni e conquista il posto fisso nella Nazionale transalpina. Arriva alla corte di Lippi, nell’estate del 1994 e subito si infortuna gravemente: parziale rottura del tendine d’Achille. Didier si deve fare operare e la convalescenza è molto lunga, sei mesi. Ma Didier non è il tipo che si arrende facilmente: una volta guarito diventa subito indispensabile costituendo con Paulo Sousa, una coppia di centrocampo fortissima che porta la squadra bianconera a vincere scudetto e Coppa Italia ed arrivare in finale di Coppa Uefa. «Cosa ho trovato a Torino ???», spiega Didier, «una grande società, una professionalità impeccabile da parte di tutti, dal magazziniere al massaggiatore, dai medici al presidente e tutti i dirigenti. Ci mettono nelle migliori condizioni per dare sempre il cento per cento. Sono arrivato a Torino che avevo vinto due campionati francese ed una Coppa dei Campioni, ma la Juventus mi ha dato ancora di più». Fortissimo nel pressing a tutto campo e nel contrasto, ha un senso della posizione che gli consente di integrarsi con qualsiasi compagno, senza la minima difficoltà. É uno di quei giocatori, magari poco appariscenti, che fanno sempre sentire il peso della loro grande generosità agonistica ed uno spiccato senso tattico. Il numero di palloni che tocca ed i chilometri che percorre sono incalcolabili. L’unico difetto che gli si può appuntare è che segna raramente: infatti, nelle 178 partite disputate con la Juventus, realizza solamente quattro goals. Diventa insostituibile anche nella Nazionale francese della quale è l'indiscusso capitano e con la quale vince il Mondiale casalingo del 1998 e gli Europei olandesi del 2000; con la maglia “bleu” totalizza 103 presenze e 4 goals. Con la Juventus disputa altre quattro stagioni ad altissimo livello, vincendo tutto quello che si può desiderare: in totale il suo palmares vede tre scudetti, una Coppa Italia, una Champions League, una Coppa Intercontinentale, una Supercoppa Europea e due Supercoppe Italiane. Nel 1998 entra, come altri suo compagni, in collisione con Marcello Lippi, con il quale viene anche alle mani, ed il tecnico viareggino sarà costretto a dimettersi dall’incarico. L’estate successiva lascia Torino, per raggiungere Vialli al Chelsea, dove ritrova Marcel Desailly, suo amico fraterno; l’esperienza inglese non sarà molto fortunata e Didier terminerà la carriera l’anno seguente a Valencia. Intrapresa l’attività da allenatore, sfiora una Champions League con i francesi del Monaco, sconfitti in finale dal Porto di Mourinho. Nell’estate del 2004 è il maggiore candidato a sedere sulla panchina della Juventus del dopo Lippi, prima del blitz “umbertiano” che porta a Torino Fabio Capello. L’appuntamento, però, è solamente rimandato; nella turbolenta estate del 2006, infatti, la nuova dirigenza bianconera lo ingaggia, per riportare la Juventus in serie A. Quando mancano due giornate alla fine del campionato 2006-07, raggiunta la matematica promozione nella massima serie, Didier rassegna le proprie dimissioni da allenatore della Juventus.
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