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Classifica campionato di Serie A
Squadra Pti Squadra Pti
Napoli 12 Udinese 7
Milan 12 Lazio 6
Roma 12 Sassuolo 6
JUVENTUS 11 Parma 5
Inter 9 Torino 4
Atalanta 9 Fiorentina 3
Cremonese 9 Verona 3
Como 8 Lecce 2
Bologna 7 Pisa 2
Cagliari 7 Genoa 2
Classifica completa, risultati, calendario
Le prossime gare in calendario
Data/Ora Cmp Partita
05.10 20:45 A Juventus-Milan
19.10 12:30 A Como-Juventus
22.10 21:00 CL Real Madrid-Juve
26.10 20:45 A Lazio-Juventus
29.10 18:30 A Juventus-Udinese
01.11 20:45 A Cremonese-Juventus
04.11 21:00 CL Juve-Sporting Lisbona
08.11 18:00 A Juventus-Torino
22.11 18:00 A Fiorentina-Juve
25.11 21:00 CL Bodo/Glimt-Juve
Calendario completo
Tutte le partite ufficiali della stagione
G. Pti Vit Par Sco Fat Sub  
4 8 2 2 0 11 8 C
3 5 1 2 0 4 3 F
0 0 0 0 0 0 0 N
7 13 3 4 0 15 11 T
Ultime 10 gare ufficiali
Data Cmp Partita Ris
22.06 Mon Juve-Wydad Casablanca 4-1
26.06 Mon Juve-Manchester City 2-5
01.07 Mon Real Madrid-Juventus 1-0
24.08 A Juventus-Parma 2-0
31.08 A Genoa-Juventus 0-1
13.09 A Juventus-Inter 4-3
16.09 CL Juve-Borussia Dortmund 4-4
20.09 A Verona-Juventus 1-1
27.09 A Juventus-Atalanta 1-1
01.10 CL Villarreal-Juventus 2-2
Punti 16 - Vinte 4 - Pari 4 - Perse 2
Gol fatti 21 - Gol subiti 18 - Vedi tabellini
Tutte le partite ufficiali della stagione
M Giocatore Pre Min Pan Gol
15 Kalulu 7 630 - -
6 Kelly 7 630 - 2
10 Yildiz 7 616 - 2
8 Koopmeiners 7 384 3 -
25 Joao Mario 7 320 5 -
9 Vlahovic 7 238 5 4
16 Di Gregorio 6 540 1 -9
19 Thuram K. 6 474 - 1
4 Gatti F. 6 470 1 1
5 Locatelli M. 6 348 2 -
30 David 6 316 3 1
22 McKennie 6 263 4 -
3 Bremer 5 436 1 -
27 Cambiaso 1 5 433 - -
17 Adzic 5 138 6 1
7 Conceiçao 4 278 2 2
20 Openda 4 182 3 -
32 Cabal 3 47 4 1
11 Zhegrova 3 36 4 -
11 Nico Gonzalez 2 17 2 -
1 Perin 1 90 4 -2
18 Kostic 1 28 7 -
24 Rugani 1 10 7 -
23 Pinsoglio 0 - 7 -
43 Fuscaldo 0 - 2 -
40 Rouhi 0 - 1 -
12 Arthur 0 - - -
26 Douglas Luiz 0 - - -
41 Gil Puche 0 - - -
46 Gonzalez 0 - - -
44 Mancini 0 - - -
47 Martinez Crou 0 - - -
14 Milik 0 - - -
21 Miretti 0 - - -
48 Pietrelli 0 - - -
42 Scaglia S. 0 - - -
33 Tiago Djalò 0 - - -
45 Ventre 0 - - -
Contributo reparti in fase realizzativa
Difesa 4 - Centrocampo 2 - Attacco 9
Altre statistiche
Giocatori utilizzati 23 (almeno 1 pres.)
Giocatori in gol 9 (39,13%)
Rigori segnati 0 - Sbagliati 0 - Parati 0
Ammonizioni 11 (8 giocatori)
Espulsioni 1 (1 giocatori)
Tutte le statistiche
La Juventus dal 1900 ad oggi
Gare ufficiali   Serie A
4.625 Giocate 3.119
2.528 (54,66%) Vittorie 1.714 (54,95%)
1.189 (25,71%) Pareggi 848 (27,19%)
908 (19,63%) Sconfitte 557 (17,86%)
8.268 Fatti 5.424
4.514 Subiti 2.943
C. Europee   Era 3 pti (uff.)
520 Giocate 1.603
283 (54,42%) Vittorie 947 (59,08%)
117 (22,50%) Pareggi 386 (24,08%)
120 (23,08%) Sconfitte 270 (16,84%)
882 Fatti 2.811
484 Subiti 1.433
Tutti i numeri della Juventus
Top 10 - All Time (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
705 Del Piero 290 Del Piero
685 Buffon 179 Boniperti G.
561 Chiellini 178 Bettega R.
552 Scirea 171 Trezeguet
528 Furino 167 Sivori
502 Bonucci 158 Borel F.
482 Bettega R. 130 Anastasi
476 Zoff 124 Hansen J.
459 Boniperti G. 115 Baggio R.
450 Salvadore 115 Dybala
Classifiche complete
Top 10 - Rosa attuale (gare ufficiali)
Presenze Gol fatti
189 Locatelli M. 62 Vlahovic
188 McKennie 18 McKennie
152 Vlahovic 18 Yildiz
150 Rugani 17 Milik
115 Gatti F. 11 Rugani
96 Bremer 9 Conceiçao
91 Yildiz 8 Gatti F.
90 Cambiaso 8 Bremer
90 Kostic 6 Locatelli M.
75 Milik 6 Thuram K.
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Pubblicato il 21.01.2011

Piero Rava

di Bidescu
I ragazzi torinesi abitanti nel rione della “Crucetta” ed in quelli della periferia occidentale della città, avevano un numero relativamente alto di campi sui quali giocare a calcio; il più frequentato, tuttavia, era il campo del “Dopolavoro Ferroviario”, in corso Parigi, l’attuale corso Rosselli. Proprio sul terreno dei “Ferrovieri”, la squadra che non aveva nelle proprie file un ragazzone che si chiamava Piero Rava, aveva diritto a giocare con un uomo in più, per il semplice fatto che Rava valeva il doppio.

Rava abitava a cento metri dal campo del Dopolavoro Ferroviario (il papà di Piero era capostazione a “Porta Susa”), mentre a poco più di duecento metri in linea d’aria c’era il campo in corso Marsiglia, dove giocava la Juventus, squadra per la quale, inutile dirlo, il ragazzone faceva il tifo.

Rava diceva: «Lasciando aperta la finestra della mia camera, mi arrivava molto chiaro il grido d’incitamento della folla. Quando sentivo l’urlo irrefrenabile dei tifosi, capivo benissimo che la Juventus aveva segnato».

Il campo di corso Marsiglia era vicino a quello di corso Parigi, ed era frequente che alcuni soci bianconeri andassero sino al terreno dei “Ferrovieri” per dare un’occhiata ai molti ragazzi che prendevano a calci un pallone. Fra questi soci c’era un certo Greppi, il quale rimase immediatamente impressionato dalla velocità di quel giocatore dai capelli biondi che giocava all’ala sinistra: un atleta dalla forza incredibile, foga che, dopo le prime battute di gioco, conferiva al viso del ragazzo tinte infuocate. “Pierone”, infatti, dopo cinque minuti dall’inizio della partita, diventava addirittura paonazzo, colore che dava in certo qual modo la misura della straripante passione del giovanissimo calciatore.

Greppi aveva informato un dirigente juventino che si occupava delle squadre minori: Maccagno, factotum del Gruppo Anziani Juventus, questi andò a vedere un paio di partite nelle quali era impegnato Rava ed ebbe anche qualche colloquio con il giocatore. Piero Rava venne anche convocato per alcuni provini alla Juventus, tuttavia, per un certo periodo di tempo non ebbe più alcuna comunicazione da parte della società. Rava, come raccontava qualche tempo più tardi, ebbe la sensazione di essere stato scartato e trascorse un paio di mesi molto arrabbiato; avrebbe, infatti, pagato di tasca sua per indossare la maglia bianconera della Juventus.
Invece la Juventus si rifece viva, tesserò Rava e lo mise a disposizione di Armano, ex terzino della squadra che nel 1905 aveva vinto il primo scudetto, che era in quegli anni l’allenatore della squadra ragazzi e vide immediatamente che il ragazzo possedeva ottime qualità. Nonostante ciò fu deciso il temporaneo trasferimento del giocatore alla Virtus, società affiliata alla Juventus.

Tornò bianconero per l’esordio nella stagione 1935/36, quando Rava aveva appena diciannove anni. Nella Juventus di quegli anni c’erano ancora parecchi vecchi campioni pluriscudettatti, come Rosetta, Varglien, Monti, Bertolini, Borel, Varglien II° e Serantoni. C’erano anche Foni e Guglielmo Gabetto, inseparabile amico di Piero, cresciuto con lui nella squadra bianconera dei ragazzi.

Così Rava raccontava la sua gara d’esordio: «La squadra aveva pareggiato in casa con il Bologna, per 0-0, nel corso della quale si era leggermente infortunato Rosetta. L’allenatore decise allora di spostare Foni a destra e di farmi debuttare nella successiva partita da giocarsi in trasferta contro la Fiorentina. Nel primo tempo la Juventus giocò un ottimo calcio e concluse in vantaggio, grazie ad un goal di Varglien I°, la prima frazione. Nella ripresa la Fiorentina riuscì a pareggiare con un goal realizzato dalla mezzala sinistra Scagliotti. Io me la cavai egregiamente, Rosetta guarì velocemente e per undici incontri consecutivi fu riformata la coppia con “Viri” a destra e Foni a sinistra. Fu poi nel febbraio del 1936 che disputai la seconda partita, quella volta in coppia con Rosetta. Risultato di gara decisamente negativo, perché la Lazio, a Roma, ci inflisse una secca sconfitta per 3-0. Ma intanto anche altri personaggi importanti si erano accorti di me. Non vi sto a dire la mia enorme soddisfazione nel vedermi convocato da Vittorio Pozzo nella squadra che avrebbe disputato il torneo calcistico alle Olimpiadi di Berlino».

L’esordio in campo internazionale al “Post Stadion” di Berlino, fu emozionante, quasi drammatico: la squadra azzurra, infatti, trovò incredibili difficoltà a battere la squadra degli Stati Uniti. Gli americani, decisamente inferiori in linea tecnica, impostarono la partita sotto il profilo agonistico, costellando ogni azione con interventi decisi e scorretti. Rava, manco a dirlo, si trovò a nozze, ma incorse addirittura in un’espulsione. «All’ottavo minuto della ripresa, per contendere una palla alta, entrai a gamba tesa e colpii la mezzala destra americana, tale Namechik, ad una spalla; era un’azione scorretta, ma indubbiamente involontaria, con conseguenze volutamente esagerate da parte del giocatore americano e massimamente dall’arbitro, che accorse e mi indicò la via degli spogliatoi. Rimasi accovacciato sui gradini degli spogliatoi per seguire l’andamento della partita, facendo un tifo sfegatato. Per fortuna Frossi segnò e riuscimmo a passere il turno».

Fortunatamente Rava non fu squalificato e poté quindi disputare tutte le altre gare, quella con il Giappone (3-0), con la Norvegia (2-1 dopo i supplementari) e l’ultima trionfale contro l’Austria (ancora 2-1, dopo i supplementari ).

Le partite al calor bianco furono sempre la specialità dell’indomabile terzino della Juventus; alla sua apparizione nella nazionale maggiore, in coppia con Monzeglio al “Prater” di Vienna, il 21 marzo 1937, si trovò a fronteggiare le indiscriminate scorrettezze degli austriaci. In maglia azzurra “Pierone” inanellò 24 presenze consecutive e concluse poi a quota 30, dopo il vittorioso incontro di Milano contro la Spagna: 4-0.

Piero Rava, dopo essere stato campione olimpionico nel 1936, diventò anche campione del mondo nel 1938, ai mondiali di Parigi. Il fatto di aver conseguito la laurea mondiale giustificò alcune pretese di carattere economico. Un terzino campione del mondo non poteva essere pagato come riserva: così il biondo Piero iniziò una specie di sciopero, non giocando come la sua immensa classe gli avrebbe consentito. Ciò avvenne nel campionato 1938/39 e dopo la sconfitta subita a Modena (2-0) il 5 febbraio 1939, la Juventus decise di punire il giocatore, lasciandolo fuori squadra fino alla fine del campionato, tra i commenti compiaciuti dell’indignatissima stampa torinese.

«Io volevo essere considerato fra i titolari, cioè professionista», racconta Rava, «da anni mi dedicavo al calcio con tutto me stesso; avevo cominciato da piccolino, proprio con la Juventus, mio solo amore, perché quei dirigenti non potevano accontentarmi? Così, a Modena, decisi di fare sciopero ed incrociai le braccia; non mi vergogno di averlo fatto. Erano tempi difficili e, per noi calciatori, poteva esserci la gloria, non la ricchezza; all’avvenire dovevo pur pensarci, intendevo mettere su famiglia».

Erano tempi molto difficili: «Era un derby, nel campionato 1944/45», racconta Piero, «Valentino Mazzola, arrabbiatissimo per un tunnel subito da Felice Borel, tenta vanamente di sferrargli una “carezza” a gioco fermo. Nasce subito una rissa, nella quale sono coinvolti una decina di giocatori e che termina con l’ingresso in campo delle milizie fasciste, che ci dividono. Contemporaneamente, udimmo dagli spalti l’inconfondibile boato provocato dalle sventagliate delle mitragliatrici, imbracciate da altri militanti del partito fascista; essi, infatti, non avevano trovato migliore soluzione per dissuaderci dalla nostra lite furibonda. Tutto il pubblico, scosso dalla paura, scappò dallo stadio e, noi giocatori, terminammo l’incontro in assoluta solitudine. Ovviamente, il giorno dopo nessun giornale riportò la notizia».

Rimase alla Juventus fino al 1950, totalizzando 316 presenze, arricchite da 14 goal; ci lascia nel novembre del 2006, mentre la Juventus sta festeggiando il suo 109° compleanno.

http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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