 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.618 |
Giocate |
3.114 |
2.525 (54,68%) |
Vittorie |
1.711 (54,95%) |
1.185 (25,66%) |
Pareggi |
846 (27,17%) |
908 (19,66%) |
Sconfitte |
557 (17,89%) |
8.253 |
Fatti |
5.415 |
4.503 |
Subiti |
2.938 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.596 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
944 (59,15%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
382 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
270 (16,92%) |
876 |
Fatti |
2.796 |
478 |
Subiti |
1.422 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 31.01.2011
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Silvino Bercellino (II°)
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di Bidescu
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Nato a Gattinara, in provincia di Vercelli, il 31 gennaio 1946, Silvino Bercellino muove i primi passi nel settore giovanile bianconero, ripercorrendo fedelmente le orme del più celebre fratello, Giancarlo, di cinque anni più vecchio e, per ben otto stagioni, pilastro difensivo della Juventus degli anni sessanta.
Dotato di un discreto fisico e di un’ottima tecnica, schierato da mezza punta, Silvino disputa due stagioni non consecutive in prima squadra, nel 1963/64 e nel 1965/66, totalizzando 16 presenze ed otto goals; nonostante non sia un vero centravanti, mette in luce quella vena realizzativi che lo contraddistinguerà durante tutta la carriera. Realizzerà, infatti, con le maglie del Potenza, del Palermo, del Mantova e del Monza, oltre settanta goals fra serie A e serie B. Purtroppo per lui, non era facile trovare posto in quella Juventus, i campioni abbondavano, soprattutto a centrocampo; Leoncini, Del Sol, Stacchini e Cinesinho, erano giocatori di caratura internazionale e, logicamente, lasciavano pochissimo spazio ai rincalzi. C’è da tenere anche conto che, a quei tempi, non erano consentite le sostituzioni, per cui le occasioni di scendere in campo erano davvero contate.
Silvino era il fiore all’occhiello del vivaio bianconero, ma mancò sempre di quella grinta e quella voglia di lottare su ogni pallone che gli avrebbero permesso di sfondare.
Giocava, da campione, venti minuti su novanta; i minuti restanti li trascorreva passeggiando, soprattutto quando c’era caldo, all’ombra proiettata dalla tribuna. Questo comportamento gli valse l’appellativo di “Torero Camomillo”; quando, però, decideva che era il momento di giocare, erano dolori per tutti. Sandro Ciotti che lo vide giocare in una partita contro il Cagliari di Riva, disse in radiocronaca: «Oggi ho visto un giocatore da Nazionale: Silvino Bercellino».
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