 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.618 |
Giocate |
3.114 |
2.525 (54,68%) |
Vittorie |
1.711 (54,95%) |
1.185 (25,66%) |
Pareggi |
846 (27,17%) |
908 (19,66%) |
Sconfitte |
557 (17,89%) |
8.253 |
Fatti |
5.415 |
4.503 |
Subiti |
2.938 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.596 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
944 (59,15%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
382 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
270 (16,92%) |
876 |
Fatti |
2.796 |
478 |
Subiti |
1.422 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.02.2011
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Nicolò Napoli
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di Bidescu
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Napoli veste la maglia bianconera durante gli anni bui della storia juventina, a cavallo fra gli anni ottanta e novanta, riuscendo a ritagliarsi un piccolo posto da protagonista e facendosi apprezzare dai suoi allenatori, da Marchesi a Zoff, per arrivare a Maifredi.
Veste il bianconero a venticinque anni; ex bambino prodigio del pallone (a quindici anni già capace di giocare 17 partite in un campionato regionale di prima categoria, in Sicilia), una carriera costruita al Sud ed un soprannome a dir poco impegnativo di “Cabrini del Sud”. «Nasce in modo scherzoso, naturalmente. A Messina avevo preso la bella abitudine, pur giocando da marcatore sulla seconda punta avversaria, di segnare, spesso e sempre, goals importanti. L’accostamento a Cabrini è anche dovuto al fatto che tutti conoscevano le mie simpatie, fin da bambino, per i colori juventini. Una volta che la Juventus ha cominciato a interessarsi a me, è stato fin troppo facile appiccicarmi questa etichetta».
Napoli diventa professionista a diciassette anni, nel Messina. Primo anno in C1, 7 presenze e 4 goal. Niente male per un difensore. «Niente male davvero, anche perché il mio ruolo è sempre stato di terzino marcatore, impiegato sulla seconda punta. Naturalmente le mie caratteristiche fisiche e tecniche mi portano spesso ad avanzare, a partecipare al gioco e questo favorisce la mia presenza in zona-goal».
Dopo Messina. «Sono finito alla Cavese e poi al Benevento, prima di tornare al Messina, con Scoglio che mi ha valorizzato. Tre stagioni con i colori messinesi e poi la Juventus».
A Torino si ambienta immediatamente. «Ero chiaramente un po’ spaesato, ma tutti, dai dirigenti ai giocatori, mi hanno dato una grossa mano. E poi, ho un certo carattere che si adatta sempre. Non mi è stato difficile, insomma, trovarmi presto a mio agio».
Il debutto al “Comunale” è degno di un campione; il primo pallone che tocca è un invito al bacio per Ian Rush, che va a segnare uno dei suoi goal più belli e perentori. «È un caso, di sicuro, però mi ha fatto immensamente piacere, perché è importante, in un ambiente che non conosci e che, soprattutto, non ti conosce, iniziare bene. Certe opportunità bisogna saperle sfruttare al volo, perché non è detto che ne capitino poi molte altre».
Nicolò rimane alla Juventus dal 1987 al 1991, riuscendo a totalizzare 93 presenze e 6 goal, conditi con la conquista della Coppa Uefa e della Coppa Italia.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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