Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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17 |
38 |
11 |
5 |
1 |
32 |
11 |
C |
14 |
27 |
8 |
3 |
3 |
22 |
13 |
F |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
31 |
65 |
19 |
8 |
4 |
54 |
24 |
T |
La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.551 |
Giocate |
3.067 |
2.496 (54,85%) |
Vittorie |
1.691 (55,14%) |
1.159 (25,47%) |
Pareggi |
824 (26,87%) |
896 (19,69%) |
Sconfitte |
552 (18,00%) |
8.152 |
Fatti |
5.347 |
4.437 |
Subiti |
2.895 |
C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
508 |
Giocate |
1.529 |
279 (54,92%) |
Vittorie |
915 (59,84%) |
112 (22,05%) |
Pareggi |
356 (23,28%) |
117 (23,03%) |
Sconfitte |
258 (16,87%) |
864 |
Fatti |
2.695 |
467 |
Subiti |
1.356 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.02.2011
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Nicolò Napoli
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di Bidescu
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Napoli veste la maglia bianconera durante gli anni bui della storia juventina, a cavallo fra gli anni ottanta e novanta, riuscendo a ritagliarsi un piccolo posto da protagonista e facendosi apprezzare dai suoi allenatori, da Marchesi a Zoff, per arrivare a Maifredi.
Veste il bianconero a venticinque anni; ex bambino prodigio del pallone (a quindici anni già capace di giocare 17 partite in un campionato regionale di prima categoria, in Sicilia), una carriera costruita al Sud ed un soprannome a dir poco impegnativo di “Cabrini del Sud”. «Nasce in modo scherzoso, naturalmente. A Messina avevo preso la bella abitudine, pur giocando da marcatore sulla seconda punta avversaria, di segnare, spesso e sempre, goals importanti. L’accostamento a Cabrini è anche dovuto al fatto che tutti conoscevano le mie simpatie, fin da bambino, per i colori juventini. Una volta che la Juventus ha cominciato a interessarsi a me, è stato fin troppo facile appiccicarmi questa etichetta».
Napoli diventa professionista a diciassette anni, nel Messina. Primo anno in C1, 7 presenze e 4 goal. Niente male per un difensore. «Niente male davvero, anche perché il mio ruolo è sempre stato di terzino marcatore, impiegato sulla seconda punta. Naturalmente le mie caratteristiche fisiche e tecniche mi portano spesso ad avanzare, a partecipare al gioco e questo favorisce la mia presenza in zona-goal».
Dopo Messina. «Sono finito alla Cavese e poi al Benevento, prima di tornare al Messina, con Scoglio che mi ha valorizzato. Tre stagioni con i colori messinesi e poi la Juventus».
A Torino si ambienta immediatamente. «Ero chiaramente un po’ spaesato, ma tutti, dai dirigenti ai giocatori, mi hanno dato una grossa mano. E poi, ho un certo carattere che si adatta sempre. Non mi è stato difficile, insomma, trovarmi presto a mio agio».
Il debutto al “Comunale” è degno di un campione; il primo pallone che tocca è un invito al bacio per Ian Rush, che va a segnare uno dei suoi goal più belli e perentori. «È un caso, di sicuro, però mi ha fatto immensamente piacere, perché è importante, in un ambiente che non conosci e che, soprattutto, non ti conosce, iniziare bene. Certe opportunità bisogna saperle sfruttare al volo, perché non è detto che ne capitino poi molte altre».
Nicolò rimane alla Juventus dal 1987 al 1991, riuscendo a totalizzare 93 presenze e 6 goal, conditi con la conquista della Coppa Uefa e della Coppa Italia.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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