| Tutte le partite ufficiali della stagione |
| G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
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| 25 |
50 |
14 |
8 |
3 |
41 |
21 |
C |
| 21 |
31 |
7 |
10 |
4 |
27 |
22 |
F |
| 1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
2 |
N |
| 47 |
81 |
21 |
18 |
8 |
69 |
45 |
T |
| La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.610 |
Giocate |
3.110 |
| 2.521 (54,69%) |
Vittorie |
1.709 (54,95%) |
| 1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
| 906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
| 8.235 |
Fatti |
5.408 |
| 4.492 |
Subiti |
2.934 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 518 |
Giocate |
1.588 |
| 283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
| 115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
| 120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
| 876 |
Fatti |
2.778 |
| 478 |
Subiti |
1.411 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 22.02.2011
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Riza Lushta
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di Bidescu
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Nell’ultima stagione di Gabetto alla Juventus, fece il suo arrivo a Torino un albanese tanto bravo quanto simpatico: Riza Lushta. Non era un centrattacco, ma una mezzala che segnava tanti goals. L’ambientamento dell’albanese nelle file bianconere fu rapido e felice; a ventidue anni la duttilità è un connotato fisiologico che si riscontra abbastanza facilmente negli atleti chiamati a prestare i loro servigi nelle squadre di calcio; essi non hanno avuto il tempo di incrostarsi nelle tare e nei difetti che caratterizzano spesso i giocatori maturi e sono abili e spontanei nell’aderire alle misure ed ai modi dei nuovi compagni, delle nuove tattiche.
«In realtà non sono albanese», raccontava, «ma jugoslavo, nativo esattamente di Mitroca; da bambino i miei mi portarono in Albania e di qui è sorto l’equivoco. A Tirana frequentai sino al quarto anno di agricoltura, ma la passione per il calcio era al di sopra di ogni cosa, così andai allo Sport Club, dove ebbi la fortuna di trovare un ottimo allenatore di scuola ungherese».
Lushta seppe mimetizzarsi come per istinto e seppe soprattutto conservare la sua naturale personalità, quella dei grandi goleador. Giocò solo tre stagioni in bianconero, ma si conquistò l’incondizionata simpatia dei tifosi. Stava alla pari, come classe, con gli altri compagni di reparto, che si chiamavano Bo, Borel II°, Gabetto e Colaussi (oppure Bellini). Nella sua prima stagione (con Gabetto ancora destinato a fare la parte del protagonista), Lushta realizzò solo 9 goal; ma nella stagione 1941/42 ne mise a segno ben 16 ed in quella successiva addirittura 17 avendo, tra l’altro, l’onore di giocare accanto a due grandissimi campioni, come Borel e Meazza.
«La stagione 1941/42 fu molto positiva per il sottoscritto, anche se finimmo al sesto posto; con sedici reti fui il cannoniere bianconero numero uno ed anche ne mio terzo ed ultimo campionato nella Juventus, risultai all’altezza della situazione; segnai, infatti, 17 reti, sue sole in meno di Sentimenti III°. Poi, ci fu l’interruzione bellica. Giunsi alla Juventus per caso; io ero a Bari e, nel maggio del 1940, affrontammo la Juventus, battendola per 2-1, con una mia rete. “Farfallino” Borel, quel giorno, era in tribuna e mi ha seguito con attenzione, caldeggiando in seguito il mio ingaggio. Anche il Venezia e la Fiorentina mi volevano, ma a spuntarla fu il presidente di allora, il conte De La Forest».
Il simpatico albanese vinse anche, nelle file della Juventus, la Coppa Italia 1942, risultando addirittura il mattatore della finalissima contro il Milan. I rossoneri vennero battuti per 4-1 e Lushta realizzò la bellezza di 3 reti. «Ah, che giornata! Segnai tre volte io, quindi “Ciccio” Sentimenti su rigore; non ci fu molto da soffrire. Giocavo mezzo sinistro, ma non mi limitavo a correre ed a portare palloni; avevo, infatti, un buon senso della rete, che si affinò avendo a fianco elementi della levatura di Meazza, Borel, Sentimenti III° e Locatelli. E, prima ancora, di Gabetto e Colaussi. Con quella difesa che avevamo alle spalle, era naturale puntare tutto in avanti; Parola era eccezionale».
Riza ha giocato 95 incontri con la maglia bianconera. segnando 55 goal.
http://ilpalloneracconta.blogspot.com/
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