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 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.610 |
Giocate |
3.110 |
2.521 (54,69%) |
Vittorie |
1.709 (54,95%) |
1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
8.235 |
Fatti |
5.408 |
4.492 |
Subiti |
2.934 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.588 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
876 |
Fatti |
2.778 |
478 |
Subiti |
1.411 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 25.11.2013
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LIVORNO - JUVENTUS 0 - 2 - MA COME GIOCA NANDO!
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di Antonio La Rosa
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La Juventus in piena emergenza supera agevolmente l’insidioso ostacolo del Livorno, e per adesso conquista il primato solitario, approfittando del pari di stasera della Roma in casa contro il Cagliari. Partita che ha avuto il solito filo conduttore, bianconeri a fare la gara e padroni di casa a difendersi, in una maniera molto ordinata e intelligente, almeno nella prima frazione di gioco, al punto da avere lasciato alla Juve solo un paio di occasioni da rete; poi nella ripresa Juventus a spingere in maniera più decisa e gara chiusa nel giro di pochi minuti. E siamo alla quinta gara di fila senza subirsi reti, con Buffon praticamente inoperoso.
La tattica
Conte ha dovuto schierare una difesa letteralmente inedita, riportando dopo due stagioni Vidal quale centrale difensivo, tra Caceres e Chiellini, riproponendo Marchsio a centrocampo e sugli esterni Padoin e Asamoah, confermando in avanti la coppia Tevez Llorente; Livorno schierato in maniera speculare, ma in realtà con difesa a 5 e una sola punta effetiva. Gara con pochi spunti nella prima frazione di gioco, bianconeri che, vuoi per il rientro dalle Nazionali di parecchio giocatori, vuoi per l’emergenza difensiva, pur mantenendo l’iniziativa non sembravano volere attaccare in massa, nel timore di scoprirsi troppo, ed invero i padroni di casa qualche buona ripartenza avrebbero potuta sfruttarla meglio; da citare un colpo di testa alto di poco di Llorente, un tiro da fuori del solito Pogba e una conclusione di Asamoah. Le cose cambiano nella ripresa, soprattutto come atteggiamento, bianconeri più decisi in avanti alla ricerca della vittoria, e due realizzazioni che come dinamica sono praticamente simili, palloni spioventi in area di Pogba per Llorente, che la prima volta calcia di prima intenzione al volo battendo Bardi (gol da incorniciare), mentre nella seconda occasione, tiene palla tra due avversari e l’appoggia a Tevez che realizza di precisione, rasoterra a fil di palo. Il finale più che altro per vedersi il rientro di Vucinic e qualche sgroppata di Quagliarella.
La Squadra
Giocare con una difesa praticamente inedita non è facile, ma come giustamente aveva detto il nostro allenatore, quando un sistema di gioco è già ben collaudato, con meccanismi ben conosciuti dai giocatori, le assenze non debbono diventare un alibi. Invero Vidal ha tenuto al meglio la posizione di centrale difensivo, al punto che la retroguardia non ha avuto scompensi o incertezze di sorta, e ciò anche al proficuo lavoro di Caceres, elemento che si fatica a ritenere un semplice rincalzo. Semmai, almeno nel primo tempo, Vidal è mancato proprio nella zona nevralgica della manovra, nonostante Marchisio a mio giudizio abbia operato con notevole diligenza tattica. Le cose sono andare meglio nella ripresa quando la squadra si è sostanzialmente schierata quasi con un 3 – 4 – 3, la linea di centrocampo si è praticamente ampliata, Pogba più stabilmente sulla trequarti e sul lato destro di gioco, supportato da Padoin, ed invero da quel lato sono partite le azioni dei gol realizzati, ma anche dei pericoli maggiori creati dai bianconeri. E con questa sistemazione in campo è salito in cattedra ulteriormente Llorente, terminale ideale di un tridente d’attacco, come pure il Tevez quasi impalpabile del primo tempo, è sembrato trasformarsi.
I Singoli
Credo che tutti saremo d’accordo nel ritenere il nostro “Re Leone”, il migliore in campo in assoluto. Non mi riferisco solo al gol realizzato, e all’assist per Tevez, ma soprattutto al fatto che Llorente consente alla squadra un tipo di gioco diverso rispetto al passato, essendoci adesso l’attaccante centrale che, dotato di grande tecnica di base, oltre che di potenza fisica, sa tenere palla, lottare con gli avversari, far salire la squadra e aprire spazi ai compagni: come dire finalmente la variante di gioco che si aspettava, quando era emerso, ad inizio anno, che il 3 – 5 – 2 almeno in Italia era già stato ben conosciuto dagli avversari che in buona parte riuscivano a predisporre adeguate contromisure. Direi però che tutta la squadra ha avuto una metamorfosi nella ripresa, e non perché avesse giocato male nel primo tempo, era mancata forse una maggiore cattiveria, si sono esaltati i centrocampisti, in particolare Pogba (emblematico nel finale il fallo di frustrazione subito da Luci, dopo un’azione personale da incorniciare del francese); come pure ribadisco che Caceres conferma le sue grandi doti di giocatore eclettico, capace di passare dal ruolo di esterno di centrocampo a difensore puro, adattandosi al meglio.
Le prospettive
Come detto, la Juventus è tornata in testa alla classifica, con un punteggio che risulta essere il più elevato da quando Conte guida i bianconeri, due punti in più della scorsa stagione, che pure aveva visto una Juve partita alla grande, salvo gli scivoloni del mese di novembre. La squadra in sostanza ha reagito al meglio dopo il brutto scivolone di Firenze, e non è un caso che mentre fino a quel momento i bianconeri praticamente incassavano almeno una rete a partita, da ultimo hanno inanellato un filotto di cinque vittorie senza avere subito reti, ma direi pure, senza avere rischiato granchè, sia nelle gare precedenti, sia ieri a Livorno. Soprattutto ha mandato un altro messaggio forte al campionato, approfittando dei risultati delle concorrenti, adesso la classifica si è ulteriormente sgranata, e più che una corsa a tre, sembra essersi ridotta ad una corsa a due tra bianconeri e la Roma. Cosa che consente alla squadra di potersi dedicare mentalmente alle vicende di CL, e alla delicata gara contro il Copenaghen, che deve essere vinta a tutti i costi, se si vuole andare con ottime probabilità di superare il turno ad Istanbul.
La giornata di campionato.
Voglio ri-citarmi: in occasione del commento alla partita contro il Chievo, avevo scritto:
“segnatevi quanto sto per dire: contrariamente a quanto si vuol dire, non è vero che il divario tra la Juventus e le concorrenti si sia ridotto, non è vero che ci sarà maggiore equilibrio, semmai chi potrà riequilibrare il campionato è la sola Juventus se non dovesse riprendere la sua solita marcia e determinazione, gara dopo gara.”
I fatti per adesso sembrano darmi ragione. La Roma è al terzo pareggio consecutivo, il secondo casalingo, e la cosa sembrerebbe confermare il sospetto che i giallorossi siano partiti forte grazie ad una preparazione più leggera, ma che adesso comincino a pagare lo scotto. Il Napoli, già deludente a Torino, e forse alla ricerca dei 21 cm di presunto fuorigioco di Llorente, è stato sconfitto in casa dal Parma, al termine di una partita decisamente incolore, direi vinta quasi con il minimo sforzo dagli avversari; l’Inter rischia la sconfitta sul campo del Bologna, e coglie un pareggio per una autorete fortuita, in una gara che avrebbe dovuto giocare in 10 già dal primo quarto d’ora di gara; la Fiorentina continua nei suoi alti e bassi, rimediando una sconfitta sia pur di misura a Udine. E così il distacco del Napoli dalla vetta (ammesso che la Roma non vinca stasera), sale a sei punti, quello dell’Inter a 8 e della Fiorentina a 10, come dire, campionato meno equilibrato di quanto si voleva sostenere ad inizio stagione. In coda (e non è una battuta), comincia a diventare preoccupante la posizione del Milan, praticamente in crisi di gioco e di risultati, squadra duramente contestata dai tifosi, e crisi societaria praticamente esplosa in maniera più che evidente.
Le mie postille
1 – Amici di nessuno … ma anche senza amici! Mi limiterò stasera ad una sola postilla, visto l’argomento che tratterò. Che riguarda la squalifica comminata di due giornate alla curva sud dello Juventus Stadium, e di una giornata per la curva nord, colpevole evidentemente di avere subito per novanta minuti gli atti di inciviltà della tifoseria collocata nel settore ospiti. Stasera avrei voluto scrivere cose diverse, su questo argomento: avrei voluto scrivere che ho aspettato a lungo comunicati di solidarietà verso gli ultras juventini, dalle altre tifoserie, specie quella milanista, che era stata invero oggetto di solidarietà da parte di quella bianconera; avrei voluto scrivere che sentivo nell’aria già l’epilogo di questa storia, nella quale il Milan, come solito, si è salvato dalle sanzioni, anche grazie alle solidarietà e al bombardamento mediatico di favore, mentre la Juventus dovrà giocare le prossime due gare con la sud chiusa, ed una gara pure con la nord chiusa; avrei voluto insomma ricordare ancora una volta che la tifoseria juventina, non ha mai avuto e mai avrà tifoserie amiche, televisioni amiche, giornali amici e via di seguito. Avrei voluto … Invece mi vedo costretto a scrivere altre cose, e mi vedo costretto a parlare di una scelta, quella della società bianconera, che trovo a dir poco sconcertante: ossia quella di non avere fatto ricorso avverso una sanzione decisamente spropositata e ingiusta, dunque di avere accettato la squalifica, immolando in tutto o in parte le ragioni di una tifoseria che non mi pare si sia resa colpevole di condotte deprecabili, o almeno più deprecabili di quelle compiute da chi ha messo a rischio incolumità la gente, fossero tifosi avversari, steward o comuni cittadini. Si badi, il ricorso che è stato respinto dalla Corte Federale (capirai, ormai le sentenze contro la Juventus le emettono fotocopiando quelle precedenti!), non riguardava i fatti di Juventus – Napoli, fatti peraltro ai quali ho assistito, e che fin dall’inizio, non per faziosità, credetemi, ho minimizzato, sia perché non ho ascoltato poi cori e inni denotanti la cosiddetta “discriminazione territoriale” (cosa sia peraltro ancora non è dato capire bene, visto che, ad esempio, dire “noi non siamo napoletani” è discriminante, mentre dire “livornese pezzo di m…” non lo è), sia pure perché se una guerra va fatta verso l’inciviltà delle curve degli stadi, vera o presunta che sia, va fatta contro TUTTE le manifestazioni di inciviltà, e su questo ritengo molto più gravi i cori che speculano su tragedie umane effettivamente accadute, sia infine perché, proprio in occasione della partita Juventus – Napoli, ho ritenuto molto più incivile il lancio di oggetti, buste di urina e quant’altro, con annessa distruzione di bagni e suppellettili, compiuta dai tifosi ospiti. Il ricorso verso questa assurda squalifica andava fatto da parte della società bianconera non per sostenersi una difesa aprioristica di qualsiasi condotta della propria tifoseria, ma per amore di verità. Perché, per quanto discutibili, condannabili, esecrabili, possano essere certi cori (che ripeto contro il Napoli si sono limitati ai soliti ascoltati ovunque, non necessariamente a sfondo razzista, al contrario, visto che la curva sud dello JS è prevalentemente meridionale come presenze), non hanno messo a rischio alcuna incolumità fisica: dico meglio, chiunque sia andato allo Juventus Stadium, avrò sempre incrociato tifosi di squadre ospiti o avversarie, girare tranquillamente nell’aree antistanti lo stadio, o nell’Area 12, esibendo le proprie sciarpe, e così via. QUANDO MAI E’ STATA POSSIBILE LA STESSA COSA PER UNO JUVENTINO IN TRASFERTA, CHE SO, A MILANO, A FIRENZE, A BOLOGNA, A ROMA, A NAPOLI? Questo la società bianconera sembra averlo dimenticato. Ma, andando al nocciolo della questione, cosa è successo di talmente grave, da far dire, in maniera anche inopportuna, alla signora Scirea Mariella che era stato poco onorato il nome del suo compianto marito? Certamente non una caccia al napoletano, come invece accade, a parti invertite, in Campania, dove gli juventini del club di Cercola sono stati violentemente provocati ed offesi dal famigerato Raffaele Auriemma, faziosissimo cronista del Napoli; non minacce a chi si permette di tifare Juventus, come ormai sistematicamente avviene in Campania; non aggressioni fisiche se qualcuno esulta per un gol. Ed allora? Caro Presidente Agnelli, in un contesto nel quale ognuno pur di difendere i propri tifosi difende anche i comportamenti più beceri, violenti ed incivili; in un contesto nel quale il cosiddetto “Palazzo”, anziché combattere contro i violenti e gli incivili, continua nella sua politica “strabica” di coprire gli amici e spezzare le gambe agli avversari; in un contesto nel quale, mediaticamente, c’è la sordità totale altrove e l’amplificazione di quanto accade allo Juventus Stadium, la dirigenza un messaggio forte a difesa della propria tifoseria HA L’OBBLIGO DI MANDARLO, e questo messaggio non è certo aprire ai bambini le curve chiuse. Come dire, stavolta la Juventus, società, ha fatto un clamoroso autogol.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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