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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.610 |
Giocate |
3.110 |
2.521 (54,69%) |
Vittorie |
1.709 (54,95%) |
1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
8.235 |
Fatti |
5.408 |
4.492 |
Subiti |
2.934 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.588 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
876 |
Fatti |
2.778 |
478 |
Subiti |
1.411 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 10.03.2015
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Juventus - Sassuolo 1 - 0 - PIU' UNDICI!
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di Antonio La Rosa
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Questa sera sarò breve nel commento alla partita, essendoci invece diversi argomenti da “postille”, da trattare, compresi alcuni arretrati. Del resto la partita di ieri sera mi pare non abbia molti argomenti di valutazione, una Juventus che, ormai certa di avere già vinto lo scudetto, sta (spero almeno) abbassando la guardia e giocando con una cattiveria (altro argomento di discussione), notevolmente inferiore rispetto allo stesso girone d’andata, e così anche il Sassuolo stava per strappare un punto, grazie ad una disposizione tattica molto accorta ed ad un pressing a tutto campo, alquanto efficiente per almeno 80 minuti. La vittoria comunque è arrivata grazie alla giocata da campione di Pogba, in una serata in chiaroscuro, imbeccato da Simone Pepe, una delle note piacevoli emerse dalla gara.
I singoli
Posto che la Juventus ha davvero rischiato pochissimo, nonostante la buona volontà e la grinta messa in campo da gente tipo Zaza e Berardi, non si sono viste prestazioni dei bianconeri da incorniciare. Sicuramente da segnalare la prova di qualità e di grande agonismo di Evra, forse la migliore finora in questa stagione; sicuramente da elogiare Pepe per l’impegno, ma anche per le sue giocate che hanno decisamente cambiato la dinamica della gara, e questo è importante per la squadra, che ritrova, in questa fase decisiva della stagione, un giocatore che era stato protagonista nelle prime due stagioni scudettate; Pogba a corrente alternata, si è riscattato con il gran gol, a conferma che un fuoriclasse può sempre trovare la giocata vincente anche in serate poco brillanti; infine un plauso al rientro di Barzagli, come dire, se da un lato abbiamo perso giocatori fondamentali fino a fine stagione, da ultimo Caceres, dall’altro ritroviamo “senatori” che sono stati fondamentali per la squadra. Ultima cosa, una menzione positiva per Allegri, stavolta ha saputo cambiare in corsa, i cambi sono stati azzeccati e tempestivi.
Le prospettive
Come sapete, io sono stato sempre fiducioso per la conquista dello scudetto, già dal confronto diretto dell’andata contro la Roma; ma proprio perché d’ora in avanti solo la Juventus può gettarlo alle ortiche, credo sia giusto fare il pompiere ad euforie ancora affrettate. Quota scudetto si è ulteriormente abbassata, mancano dodici gare, ne potremmo perdere anche 4, ma va anche evidenziato che adesso il calendario riserverà ai bianconeri le avversarie più impegnative: già la trasferta a Palermo non sarà una passeggiata, ricordando che i rosanero hanno battuto in casa il Napoli e “vinto ai punti” contro la Roma; ma la cosa da evidenziare è che nelle ultime otto gare di campionato, avremo a che fare con Lazio, Fiorentina e Napoli in casa, derby, Sampdoria ed Inter fuori casa, ossia tutte squadre che stanno lottando per le posizioni di Champions League o di Europa League; mentre la Juventus, almeno mi auguro, avrà anche qualche ulteriore impegno in Europa, oltre al ritorno di Coppa Italia. Per cui di scudetto già vinto in anticipo, direi che è meglio aspettare metà aprile, nonostante una Roma in calo, ma unica che, teoricamente, potrebbe ancora sperare di competere per il titolo.
La giornata di campionato
Ennesimo pareggio della Roma, imbrigliato direi agevolmente da un Chievo ordinato ma nulla più, a conferma che la squadra giallorossa è in fase irreversibile di involuzione tecnico – tattica, e del resto, compreso da parte degli avversari che la forza del gioco di Garcia, con l’accento sulla a, è l’italianissimo contropiede, ma che non hanno alcuna alternativa a questo gioco, né veri ispiratori della manovra, non risulta difficile neutralizzarli. Pareggio beffa in casa per il Napoli, proprio quando poteva pensare di agganciare il secondo posto, visto il calo della Roma: in doppio vantaggio sono riusciti a farsi rimontare dall’Inter, che non è che abbia fatto sfracelli per ottenere quel punto quasi insperato a metà ripresa; la Fiorentina ieri sera ha dato l’ennesima riprova che il suo campionato inizia e finisce quasi esclusivamente nelle gare contro i bianconeri, e così per dedicarsi a questo impegno hanno perso l’ennesimo treno per puntare all’Europa che conta. Nella quale invece può decisamente inserirsi la Lazio, che con la vittoria fragorosa contro i viola, ha agganciato proprio il Napoli. Continua per il resto la stagione anonima del Milan, e nonostante i media compiacenti ci girino attorno, mi pare evidente che il vero problema dei rossoneri sono le casse vuote. Specie quelle del “nero”.
Le mie postille
1 – Don Lotito parte seconda. Avevo in arretrato le postille che non sono riuscito a completare in occasione del commento a Roma – Juventus, e che recupero qui. Come avrete letto, la Procura Federale, con celerità degna di miglior causa, si è svegliata dal letargo ed ha convocato il D.G. dell’Ischia, Pino Iodice, per sentirlo in merito alla nota vicenda relativa alla conversazione con Lotito registrata e poi data ai giornali. Va premesso intanto che Iodice da tempo sostiene di avere presentato esposti, di avere chiesto audizione ai vari organi dirigenti del calcio, ma invano, almeno fino a quando la questione è esplosa, finalmente, sui giornali. Ma le cose singolari della vicenda, a parte il ritardo con cui gli organi federali inquirenti si sono mossi, sono state: - a Iodice più che chiedere riscontri ed ulteriori elementi a sostegno delle sue accuse, hanno ripetutamente chiesto se conoscesse il D.G. della Juventus, Marotta, e se dietro le sue denunce ci fosse la Juventus; - Lotito ha minacciato denuncia penale verso Iodice, e Tavecchio dà il via libera alla possibile querela del presidente laziale, quando a suo tempo tale via libera venne negata a Marotta, con il pretesto che avendo la Federazione sanzionato disciplinarmente Lotito, non si poteva più derogare alla competenza degli organi di giustizia sportiva; - infine Lotito rimane sempre al suo posto, gli si toglie la delega alle riforme ma non il potere di intervenire, in dette riforme, per cui di fatto non ha perduto il suo potere in Federazione e Lega. Nel frattempo si scopre che Lotito di fatto gestisce in proprio i fondi della cosiddetta "Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre”, istituita con la cosiddetta legge “Melandri” (per chi non lo ricordasse più, la più inutile e dannosa ministra dello sport della storia, dell’allora governo Prodi), ossia fondi da utilizzarsi per la promozione di iniziative volte allo sviluppo dei settori giovanili delle società professionistiche, al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi, sono stati utilizzati a pioggia da Lotito e soci per fare incetta di voti nelle varie Leghe calcistiche inferiori, serie C e Dilettanti, e non per i fini per cui dovevano essere utilizzati. Quindi, il bancomat per le società professionistiche è Infront, per quelle minori è la cosiddetta “Fondazione”: adesso si capisce come abbia costruito il suo potere questa cricca che spadroneggia nelle stanze del potere calcistico. Questo dovrebbe farci capire meglio CONTRO chi stiamo conquistando questo quarto scudetto. Ma, tornando al discorso, la cosa più sconvolgente è che gli organi di informazione, scatenati nel 2006 per qualche conversazione più o meno inopportuna, propagandata illecitamente (ricordo sempre che dovevano essere coperte da segreto istruttorio), adesso sono omertosi o quasi. Che abbiano mandato loro delle offerte che non potevano rifiutare, pena qualche testa mozza di cavallo dentro il letto?
2 – Scemo della settimana (scorsa) Arieccoli i fratelli De Rege delle cronache calcistiche, ossia il duo Caressa – Bergomi. Il primo, alla vigilia di Roma – Juventus, ci aveva informato che avrebbe tifato per i giallorossi, ma non perché romanista (no, no, nessuno lo insinuerebbe mai …), bensì perché sperava nella riapertura della corsa scudetto, e dunque in un finale, a suo dire, più combattuto e incerto. Il secondo invece, ormai in crisi di identità da quando la sua squadra del cuore ha esaurito il cartone post farsopolaro, a modo suo cerca di rifarsi con il clichè tipico per avere consenso antijuventino, ossia i commenti faziosi. E, in occasione di Roma – Juventus, mi dicono si sia proprio superato. Come ricorderete, nel finale di gara, Orsato ha fatto giocare i romanisti senza sanzionare in alcun modo loro interventi “al limite” o chiaramente fallosi, ed anzi, a mio modo di vedere, nel finale in affanno della Juventus ha inciso più Orsato che la forza della Roma, come si è visto domenica a Verona. Bene, è accaduto che in un momento della gara, una azione giallorossa è ripartita da un evidente fallo di gioco di Nainggolan a centrocampo, non sanzionato dall’arbitro, ed il commento del rosicone nerazzurro è stato più o meno questo “effettivamente il fallo del romanista c’è, ma secondo me bene ha fatto l’arbitro a non fischiarlo, dato che questa Roma sta mettendo tutte le sue forze in questo finale”. Come dire, picchiate pure, tanto è giusto che l’arbitro non vi fischi fallo contro, specie se state giocando contro la Juventus. Capito?
3 – Scemi della settimana (in corso) Non è tempo di cinepanettoni, questo, semmai, essendo (per chi segue il calendario cattolico) periodo di Quaresima, tempo di penitenze e “riconoscimento dei propri peccati”. Che in fondo commettiamo tutti, tranne uno, il produttore dei più famosi cinepanettoni trash della storia della cinematografia mondiale, Delaurentiis Aurelio. Il quale, caso unico della storia calcistica, ha proclamato per la sua squadra, il “silenzio stampa ad personam”: avete capito bene, non un rifiuto generalizzato e totale di rilasciare dichiarazioni, lui e i tesserati della sua squadra, agli organi di informazione, bensì ad una sola emittente, Sky, peraltro principale erogatrice di denaro al nostro calcio con l’acquisto dei diritti televisivi satellitari. Motivo? Telecronache faziose? No. Servizi offensivi verso la società o verso i giocatori? No. LA JUVENTINITA’ DI MASSIMO MAURO, ECCO LA SPIEGAZIONE. Per chi non lo sapesse, dopo Torino – Napoli, accadde che Mauro cercò di forzare Benitez a commenti più sinceri in relazione alla sconfitta della sua squadra, a fronte di un atteggiamento palesemente reticente del tecnico spagnolo, invitandolo ad essere più onesto nella spiegazione della sconfitta del Napoli. Ecco, questo è essere filojuventini: chiedere spiegazioni di una sconfitta, in una stagione, quella dei partenopei, iniziata come solito con le grancasse mediatiche, ma subito esauritasi con l’eliminazione ai preliminari di CL e alla quasi immediata uscita dalla lotta scudetto, e se il cicciobello paonazzo si rifiuta di rispondere, insistere è faziosità imperdonabile. E siccome il Napoli non vuole parlare con opinionisti ritenuti Juventini, compreso quel Mauro campione d’Italia con il Napoli 1989 – 90, si rifiuta adesso di parlare con Sky! Beh … che ci volete fare? Al Napoli sono abituati ad una informazione sportiva imparziale come quella del famigerato Auriemma Raffaele (per chi l’avesse dimenticato, il tizio che teorizzava la cacciata degli juventini da Napoli e dintorni), o quella dell’ospite fisso nei voli e nelle vacanze della squadra, Varriale Enrico. Volete voi che il cinepanettonaro, che una volta minacciò di picchiare un giornalista che gli aveva posto una domanda scomoda, sia in grado di capirlo?
4 - Auguri, Federico Mattiello L'incidente occorso domenica al nostro promettentissimo esterno, in prestito al Chievo, è stato davvero drammatico, specie rivedendosi le immagini. Non entro nel merito, ognuno si sarà fatto la sua idea sulla dinamica, dico che probabilmente è fortuito, che Nainggolan non è entrato per far male, anche se ormai è abituato ad entrare così e non vedersi sanzionato (tanto che l'arbitro ha fischiato fallo a favore della Roma). Ma la notizia è di quelle che lasciano il segno, visto che Mattiello sembra davvero il giocatore che in bianconero possa rinverdire i fasti di illustri suoi predecessori nel ruolo di esterno difensivo. A quanto pare starà fermo almeno 7 - 8 mesi: l'augurio è di poter tornare sui campi ancora più forte di prima.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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