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Serie A |
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Giocate |
3.110 |
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Vittorie |
1.709 (54,95%) |
| 1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
| 906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
| 8.235 |
Fatti |
5.408 |
| 4.492 |
Subiti |
2.934 |
| C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
| 518 |
Giocate |
1.588 |
| 283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
| 115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
| 120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
| 876 |
Fatti |
2.778 |
| 478 |
Subiti |
1.411 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 02.05.2018
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Inter - Juventus 2 - 3 - QUOUSQUE TANDEM ABUTERE, CATILINA, PATIENTIA NOSTRA?
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di Antonio La Rosa
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Ancora una volta sono costretto ad un commento atipico della partita di campionato della nostra Juventus.
Del resto sarebbe pure inutile, dato che, nel dopopartita e da tre giorni direi, quello che è totalmente mancato è stato il commento reale a quanto accaduto in campo nei 90 minuti di gioco, nessuno che parla di tattica, di azioni, di geometrie, di errori tecnici, di cambi azzeccati o sbagliati.
Quindi credo sia inutile ragionare su, che so, Santon al posto di Icardi, Inter comunque in vantaggio a 4’ dalla fine, di VAR che lo scorso anno era invocata come soluzione contro i furti bianconeri, ed oggi diviene l’arma segreta per incrementare i furti, di Vecino espulso, come lo era stato analogamente Masina del Bologna contro l’Inter, di moviole che vedono il fuorigioco di Matuidi ma nella stessa azione fingono di non vedere un fallo da rigore (ed espulsione per chiara occasione da rete, di Skriniar) su Higuain, e moviole che occultano altri episodi.
Meglio dedicarsi a video taroccati, fake news costruite ad arte, e presi sul serio da giornalisti di nome, o da dirigenti calcistici che preferiscono dedicarsi a questi pianti per depistare sulla pesantissima situazione economica del proprio club.
A questo si è ridotto il nostro calcio, ma direi anche la nostra società, se è vero, come è vero, che un sindaco di una città di oltre un milione di abitanti, la terza d’Italia, si permette di lanciare proclami deliranti, da messia del nuovo mondo che verrà, e che testualmente scrive:
“La differenza tra Noi e quelli che usurpano i nostri diritti è che Noi comunque viviamo perchè amiamo ed abbiamo un cuore grande e profonda umanità, loro invece si sentono forti e potenti rubando, con furti di Stato o di Calcio. Il maltolto ce lo riprenderemo tutto, senza lamentele e senza cappello in mano, con la schiena dritta e con la lotta”
Ovvero la terminologia che veniva usata dai capi camorra nella fiction “Gomorra”, l’appello ai buoni da una parte (il Noi, il cuore, che era anche richiamato nel motto delle SS naziste, “in alto i cuori”), contro i cattivi dall’altra (quel “loro” che sostanzialmente significa tutti quelli che non sono “Noi”, e in quanto non sono “Noi”, vanno combattuti ed eliminati, per il nuovo mondo dei nuovi ariani made in Nea Polis).
E stiamo parlando di un sindaco, De Magistris Luigi, meglio noto come “giggin ‘a manett”, famoso per avere perseguito con le sue indagini da P.M., tutti quelli che aveva in odio, i “loro” di cui al suo proclama da novello “Masaniello”, guardacaso tutti poi prosciolti o assolti da giudici che, per fortuna, non avevano lo stesso cuore del Torquemada di Fuorigrotta, interista che usa il Napoli a fini elettorali, dimenticando che la sua città non è composta solo da tifosi di una squadra di calcio, ma anche da tifosi di altre squadre, o di gente che di calcio se ne infischia e vorrebbe servizi ed efficienza amministrativa, che invece è costretta a vivere i drammatici problemi di una grande città del Sud.
Dove il calcio è diventata arma di distrazione di massa, dove da domenica si fa passare il messaggio che il Napoli ha perso a Firenze per colpa di Orsato e della mancata espulsione di Pjanic, e la gente ci crede, dove i deliri e le psicopatie sono arrivate al punto da taroccare foto, audio, video, notizie, tutto per irrogare ulteriore odio verso i nemici, dato che ormai gli altri, i famosi “loro” del proclama di cui sopra, sono solo nemici da distruggere.
Poi ci sono dirigenti di società a serio rischio fallimento, con deficit accertati di 668 milioni di euro, che da sette anni, finito l’effetto Guido Rossi, rimediano figuracce su figuracce, cambiano padrone, ma non posizione finanziaria, e si esibiscono in filippiche degne di miglior causa, utilizzando come veri video già appurati come falsi o come taroccati, questo per coprire magari il fatto che quando altri acquistavano Dybala o Manduzukic, loro acquistavano a cifre superiori Gabigol o Kondogbia, e prendevano Joao Mario a cifre superiori di quelle investite su Pjanic, tanto per tornare in tema.
Ma naturalmente anche in questo caso Pjanic non espulso è ottima arma di distrazione di massa, per non far notare che solo un genio in panchina poteva sostituire Icardi con Santon, entrato in negativo in entrambe le azioni gol bianconere.
O per non far notare due rigori clamorosi non fischiati a favore dei bianconeri, e dunque Inter che doveva essere già in 9 a fine primo tempo.
Ultimi, ma non ultimi come livore, anzi, i soliti media.
Le scandalose telecronache su Sky e Premium, dove i romanisti Caressa e Pardo, accompagnati dagli interisti Bergomi e Serena, tutta gente lautamente pagata anche grazie agli abbonamenti del 40% circa di tifosi juventini, ma che su quei soldi sputano indegnamente; i trash show televisivi, nei quali il messaggio lanciato per lobotomizzare le menti è stato che anche Orsato si piega alla Juve, e per colpa sua il Napoli non vincerà lo scudetto, e anche in questo caso la gente ci crede, dimenticando che il Napoli, un punto sotto prima del fischio di inizio, doveva vincere quattro gare su quattro, e sperare in almeno un passo falso dei bianconeri.
Insomma il Napoli ha perso per colpa di Pjanic non espulso, e per colpa della mafia juventina.
Si sono esibiti tutti in questo linciaggio mediatico, i telegiornali Mediaset, quelli RAI, la Domenica Sportiva con un Tardelli livoroso, così livoroso da far passare l’ex romanista Nela (molto più sereno e obiettivo), come un difensore delle tesi juventine; le emittenti locali, in particolare quelle lombarde, con il famigerato Ravezzani (quello che non sapeva di lavorare per una emittente in affari con il figlio di Galliani) a imperniare la propria trasmissione su una presunta falsità della ferita riportata da Mandzukic nel contrasto con Vecino, prendendo per buona l’ennesima bufala di un video taroccato.
E poi i social, con messaggi che rasentano davvero la follia, ma sono ancora più inquietanti, considerato che molti di essi sono veri e propri appelli alla violenza fisica, e dove sono scatenati i soliti nomi, i frustrati di una vita, che trovano il loro momento di gloria quali portavoce dell’antijuventinismo più violento, ottuso e criminale.
Bene a questo punto mi pongo, e soprattutto pongo alla proprietà, alla dirigenza, ai tesserati, della nostra squadra del cuore, la famosa domanda che in una famosa orazione al Senato, ebbe a pronunciare Cicerone:
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?
FINO A QUANDO QUESTI SIGNORI DOVRANNO ABUSARE DELLA NOSTRA PAZIENZA?
Io credo che si sia nuovamente oltrepassato il limite, come accaduto nel 1998 con Zeman, che produsse le indagini tanto farlocche quanto lesive dell’immagine della Juventus, relative all’uso di farmaci leciti, nel tentativo di dimostrare una operazione di doping mai compiuta; o come accadeva nel 2000, quando il lavacro perugino fu artatamente preparato durante l’anno da una massiccia campagna di odio verso la Juventus: e da questi momenti che venne costruito il famigerato sentimento popolare diffuso, che sarebbe stato alla base di Farsopoli.
Magari oggi non ci sono più le condizioni, le menti sottili sostenute da poteri forti dell’epoca, non ci sono più, e non ci sono più le foglie di fico che coprirono l’impostura, diversa è la situazione della proprietà, oggi molto più forte di dodici anni fa, quando c’erano rischi seri derivanti dal passaggio generazionale e da tanti garanti o sedicenti tali, che si erigevano a difensori del passaggio generazionale tracciato in precedenza.
Ma il clima è identico, anzi peggiorato.
Credo quindi sia arrivato il momento che qualcosa si muova in decisa reazione a queste aggressioni e a difesa non solo di una società ed una squadra, ma anche a difesa di una tifoseria che, in certe zone d’Italia, anche a causa del clima di odio artatamente creato da sciagurati personaggi, ben noti purtroppo e anche molto seguiti, è anche a rischio incolumità fisica solo per avere la colpa di essere juventina.
Non è più tollerabile che bambini arricchitisi e mentalmente mai cresciuti come Bonolis siano usati per sparare puttanate contro di noi, che sindaci insensibili ai veri problemi della loro città, diventino capi ultras e proclamino guerre sante contro di noi, che giornalisti stipendiati con i nostri soldi, dimentichino facilmente questi soldi, e sputino sul piatto dove mangiano, o che televisioni che vivono anche grazie al pubblico consumatore juventino, confezionino servizi sciagurati come il tg5, o che i giornali di proprietà del granata Cairo diventino ancor di più il megafono dell’odio viscerale antijuventino e aizzino i loro lettori, bombardandoli ancor peggio della propaganda goebbelsiana del terzo Reich.
Tutte persone che ci definiscono “mafiosi”, perché sanno bene che mafiosi non siamo, considerato che i giornalisti che hanno dovuto occuparsi di mafia e denunciare i mafiosi con i loro articoli, sono spesso costretti a vivere scortati, alcuni di loro non ci sono più proprio perché eliminati fisicamente, mentre questi sanno bene che non rischieranno mai nulla a definirci mafiosi, e non avranno mai bisogno di scorte.
La Juventus ha già porto troppe volte l’altra guancia a questi signori, credo sia arrivato il momento di porgere un bel cazzotto, prima che sia troppo tardi.
Quindi, caro Presidente Andrea Agnelli, caro Presidente di Exor, John Elkann, adesso tocca a voi, dimostrare di amare la Juventus e difenderla contro tutto e tutti.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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