 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.610 |
Giocate |
3.110 |
2.521 (54,69%) |
Vittorie |
1.709 (54,95%) |
1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
8.235 |
Fatti |
5.408 |
4.492 |
Subiti |
2.934 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.588 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
876 |
Fatti |
2.778 |
478 |
Subiti |
1.411 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 03.11.2020
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4 novembre 1945: un primato bianconero con tutti i... Sentimenti
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di Stefano Bianchi
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La carriera di Lucidio “Cochi” Sentimenti ha presentato tanti punti interessanti, a partire da com’è iniziata. Da adolescente inviò una lettera al Modena FC, dove scriveva: “Ho quindici anni, faccio il garzone calzolaio, vorrei giocare a calcio. Va bene qualsiasi ruolo, gioco anche come portiere”. La cosa strana fu che i “Canarini” gli risposero, ingaggiandolo, giovanissimo, per il campionato di Serie B, nel quale era schierato alternativamente in porta o all’ala destra.
Un’altra particolarità nella sua carriera è del 17 maggio 1942, durante un Napoli – Modena che in concreto era uno spareggio per la permanenza in Serie B. Quella volta era stato schierato centravanti e, sul due a zero per il Napoli, fu assegnato un calcio di rigore a favore del Modena. Nessun problema per il nostro “Cochi”, forse qualcuno in più per suo fratello Arnaldo, portiere del Napoli e famoso para-rigori: prima di quella gara aveva neutralizzato ben nove rigori di fila. Col fratello dal dischetto sperava di incrementare il record, ma il fratello era centravanti del Modena e mise il pallone in rete, scappando immediatamente a gambe legate per evitare che il fratellone, arrabbiatissimo, lo coprisse di botte: evidentemente aveva sperato in un calcio di rigore “addomesticato” per migliorare il record.
Fratelli: ma i numeri romani e i nomi scelti dai genitori creano un po’ di confusione. Dopo Ennio, in famiglia nascono solo calciatori: Arnaldo (II), Vittorio (III), Lucidio (IV) e Primo (V). Dalla famiglia di Bomporto (Modena), anche quattro sorelle: peccato che, al tempo, non esistesse il calcio femminile. Vittorio (Sentimenti III) e Lucidio (Sentimenti IV), che per qualche tempo furono entrambi alla Juventus, ebbero carriere ampiamente rovinate a causa della seconda Guerra Mondiale: Vittorio è l’unico dei due ad aver conquistato un trofeo in bianconero (la Coppa Italia 1941/42), mentre “Cochi”, pur dotato di maggior classe, dopo la guerra, fu ostacolato nella conquista di trofei dal predominio granata nella seconda metà degli anni quaranta. Niente trofei, ma una soddisfazione: l’11 maggio 1947, in Italia – Ungheria, era l’unico giocatore non granata schierato da Pozzo.
Passato alla Juventus nel 1942, durante il Campionato di Guerra 1943/44 si fratturò una mano e fu utilizzato come ala destra, segnando una doppietta al Casale (5 marzo 1944: Juventus – Casale 5 a 1), una rete all’Asti (12 marzo 1944: Asti – Juventus 0 a 2) e una al Varese (25 giugno 1944: Juventus Varese 6 a 1). Ulteriormente degno di nota, il fatto che nei tabellini marcatori delle ultime due gare citate fossero scritti tra i marcatori, sia Sentimenti IV, sia Sentimenti III.
Eccoci al record indicato nel titolo, un primato che proprio oggi compie settantacinque anni. E’ il 4 novembre 1945, e nei documenti di gara “Cochi” risulta come portiere. La partita è Atalanta - Juventus e Del Medico, all’86°, ha portato gli orobici in vantaggio. Proprio al 90° l’arbitro Bonivento fischia un rigore a favore dei bianconeri. Chi mette il pallone sul dischetto? In campo c’era anche un “certo” Piola, abbastanza abituato al gol. Però, a mettere con cura il pallone sul dischetto è Sentimenti IV... che torna sui suoi passi... guarda il portiere... rincorsa... tiro e RETE! E’ il primo rigore trasformato da un portiere nel massimo campionato italiano. “Cochi” ne tirò altri, fu il primo a farlo con una certa regolarità nel massimo campionato: lui sosteneva che il portiere che sa come parare i rigori, per lo stesso motivo sa come batterli.
”Cochi” Sentimenti è passato alla storia del calcio anche per un altro aspetto: le “uscite alla Sentimenti”, che erano il suo marchio di fabbrica e che, nel cuore dei tifosi bianconeri hanno lo stesso posto delle rovesciate di Parola e dei tunnel di Sivori. In un periodo in cui si giocava senza libero, era lui il nostro ultimo baluardo, per cui affinò quest’entrata bassa a gambe avanti con cui riusciva di solito ad anticipare l’avversario lanciato a rete: era un’entrata po’ al limite del regolamento, ma solitamente efficace e, al tempo, non considerata fallosa.
L’8 settembre 2011, ultranovantenne e debilitato da una malattia, ha voluto partecipare all’inaugurazione dello Stadium scendendo in campo, sostenuto da Del Piero. Tanti di noi hanno avuto gli occhi un po’ lucidi, a vedere le lacrime di commozione di questo nostro vecchio campione evidenziate dai megaschermi. Un uomo e un campione che ha ben meritato la sua stella nella Walk of Fame e la nostra ovazione di quella sera.
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