| Tutte le partite ufficiali della stagione |
| G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
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| 5 |
9 |
2 |
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C |
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F |
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N |
| 10 |
14 |
3 |
5 |
2 |
15 |
14 |
T |
| La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.628 |
Giocate |
3.121 |
| 2.528 (54,62%) |
Vittorie |
1.714 (54,92%) |
| 1.190 (25,71%) |
Pareggi |
849 (27,20%) |
| 910 (19,66%) |
Sconfitte |
558 (17,88%) |
| 8.268 |
Fatti |
5.424 |
| 4.517 |
Subiti |
2.945 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 521 |
Giocate |
1.606 |
| 283 (54,32%) |
Vittorie |
947 (58,97%) |
| 117 (22,46%) |
Pareggi |
387 (24,10%) |
| 121 (23,22%) |
Sconfitte |
272 (16,94%) |
| 882 |
Fatti |
2.811 |
| 485 |
Subiti |
1.436 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 07.01.2021
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Il Dio del calcio allora c’è...
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di Stefano Bianchi
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Il Dio del calcio allora c’è...
Nella giornata in cui Milan e Juventus sono scese in campo per una partita, almeno per noi decisiva, nonostante che il Covid avesse reso indisponibili Rebic e Krunic da una parte e Cuadrado e Alex Sandro dall’altra, il grande Napoli, con tutti gli effettivi a disposizione perché non contagiati, perde in casa col Real Madr... ooops, con lo Spezia. Sono convinto che la rosa del Napoli fosse indenne dal Covid, non perché abbia potuto leggere i risultati dei tamponi cui De Lamentiis ha sottoposto i propri giocatori: la mia è una semplice deduzione. Infatti, se un solo giocatore partenopeo fosse stato affetto da malattia diffusiva e infettiva, De Lamentiis si sarebbe rivolto alla sua ASL d’incompetenza, che avrebbe certamente bloccato il viaggio da Soccavo allo Stadio di Napoli, si chiami esso San Paolo o San Maradona.
L’ASL di Torino, per una gara decisiva per la Juventus, non si è per nulla attivata a causa delle citate positività al Covid di Cuadrado e Alex Sandro, proprio perché si chiama Azienda Sanitaria Locale; l’ASL di Napoli, a suo tempo, in condizioni simili non fece altrettanto... ma forse perché si chiama Aurelia Soccorre (de) Laurentiis. Ma forse mi sbaglio.
Le frasi non dovrebbero mai iniziare con “ma”, ma la giornata calcistica per noi si era messa bene. Alla miserevole figura di De Lamentiis, che in casa col Real Spezia ridotto in dieci, riesce ugualmente perdere tre punti, si era aggiunta la figuretta dell’Inter, che perde con i doriani grazie alle reti dei suoi scarti. Pertanto, alle venti e quarantacinque, le notizie arrivate sembravano darci buone speranze sulla possibilità di rientrare in corsa per lo Scudetto. Purtroppo, la gara di San Siro non iniziava molto bene. L’arbitro tollerava il gioco di Hernandez, da subito è eccessivamente intimidatorio su Chiesa: un paio di fallacci che meritavano certo almeno un’ammonizione. Nonostante tutto, prima Chiesa coglie un palo clamoroso, poi ci porta in vantaggio dopo una triangolazione che Dybala chiude con un tacco eccezionale. Altro regalino dell’arbitro (sarà amico di La Penna?) sul pareggio milanista, poiché, in partenza, lo spintone a centrocampo di Calhanoglu a Rabiot, a “spalle” invertite sarebbe stato certamente fischiato come fallo. Ma Chiesa ieri sera era Ronaldo, e ci riporta in vantaggio, poi Pirlo dimostra di sapere il fatto suo (ma lo sapevo già), finendo di annientare il Milan con cambi azzeccati, così azzeccati che arriva anche il tre a uno da parte del subentrato McKennie.
Il Dio del calcio, forse c’è davvero!
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