 Tutte le partite ufficiali della stagione |
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T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.610 |
Giocate |
3.110 |
2.521 (54,69%) |
Vittorie |
1.709 (54,95%) |
1.183 (25,66%) |
Pareggi |
844 (27,14%) |
906 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,91%) |
8.235 |
Fatti |
5.408 |
4.492 |
Subiti |
2.934 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.588 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
940 (59,19%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
380 (23,93%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
268 (16,88%) |
876 |
Fatti |
2.778 |
478 |
Subiti |
1.411 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 20.09.2021
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C'E' POCO DA STARE ALLEGRI!
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di Antonio La Rosa
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Ma chi me l’ha fatto fare di tornare a parlare di calcio anche quest’anno? Avevo giurato a me stesso, dopo la partenza di CR7 e le ambiguità più volte lamentate di questa fase gestionale della Juventus, di darmi ad una pausa sabbatica, poi sono tornato sui miei passi, ed addirittura tornato a frequentare lo stadio, dopo diciotto mesi di assenza forzata. Avere visto ieri sera la Juventus di presenza e non in TV, ha ulteriormente aumentato i miei dubbi su questa annata della squadra, e fatto cadere alcune certezze del passato: piaccia o no, a meno di qualche miracolo, questa sarà una annata con pochi acuti e molti bassi. Del resto, è una conseguenza di tre anni di confusione, e temo che per qualche altro anno ancora dovremo vivere di vacche magre e ripensare ai nove scudetti consecutivi per consolarci.
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Prima del fischio di apertura della gara, avevo scritto su un social, che non riuscivo a capire Allegri, per la formazione che stava schierando contro i rossoneri, che, lo ricordo, erano fortemente rimaneggiati, con pesanti assenze in attacco. Pensavo, anzi speravo di essermi sbagliato, alla luce del primo tempo, ed invece no, non solo era incomprensibile la formazione schierata inizialmente, ma soprattutto è stata incomprensibile la gestione dei cambi nella ripresa, lasciandosi in campo chi non ne aveva più dopo avere corso tantissimo, non prendendosi le contromisure ai cambi di Pioli, e soprattutto non utilizzandosi i cinque cambi, che sarebbero stati fondamentali ieri sera. A fine gara ho letto che Allegri ha ammesso di avere sbagliato nei cambi, ma a mio giudizio, ha sì sbagliato ma non per quello che ha affermato lui, ovvero non avere fatto cambi più difensivi, bensì per non avere fatto i giusti cambi offensivi ad inizio ripresa, per provare a chiudere la partita contro un Milan fino a quel momento davvero poca cosa. Anche stavolta devo prendere il bue per le corna e, visto che ormai criticare Allegri, sembra essere delitto di lesa maestà, dico che come a suo tempo lo difendevo e lo approvavo in tante sue scelte spesso ritenute discutibili, ma rivelatesi vincenti, adesso non posso non evidenziare che questo pessimo inizio di campionato è molto dipendente dalle sue valutazioni e scelte, del resto se dobbiamo risalire alla stagione 1961 - 62 per un inizio così negativo, ci sarà pure qualche ragione diversa dalla sfortuna o da direzioni di gara come quella sciagurata di Doveri (ci tornerò oltre).
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Si ha un bel dire che la Juventus ieri ha giocato un gran primo tempo (buono ma non straordinario, visto che ancora una volta si è concretizzato pochissimo), che il pareggio è arrivato ad un quarto d'ora dalla fine, a prima vera conclusione a rete dei rossoneri. Ripeto, il calcio può sembrare illogico, ma ha sempre una sua logica, questa squadra scoppia letteralmente a metà ripresa, ma anzichè tamponarsi questo problema con cambi adeguati, finora i cambi della ripresa hanno peggiorato la situazione, come pure avere segnato solo quattro reti in quattro gare, non può essere un dato casuale, ma conseguente a scelte discutibili e ieri ne ho viste fin troppe per non dire alla fine che il risultato Allegri se l'è cercato. Andiamo alla formazione iniziale: - De Ligt nuovamente in panca; - Rabiot esterno sinistro a centrocampo, ruolo non suo; - Chiesa ancora una volta sacrificato in panchina. Ammetto che nel primo tempo queste scelte sembravano avere pagato, ma solo in apparenza, Rabiot mi è sembrato spesso pesce fuor d'acqua, le uniche cose buone fatte, solo quando si accentrava nella sua posizione naturale, mezzala sinistra; poi Cuadrado dopo un inizio positivo, spentosi letteralmente, due centrocampisti che dovevano correre il doppio, Locatelli e Bentancur, tanto che nella ripresa erano a cortissimo di fiato, alla fine il Milan aveva due costruttori di gioco, Tonali e Bennacer, diventando padrone del centrocampo, la Juventus praticamente senza capo nè coda, a rischiare pure la sconfitta.
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Se un allenatore non si accorge in tempo che fin quando Locatelli ha avuto birra, ha schermato alla grande Tonali, la Juventus era padrona del gioco, ma che con il passare dei minuti il bianconero, logorato per il tanto correre in doppia fase interdizione - impostazione, e il rossonero sempre più libero di muoversi, evidentemente vuol dire che è talmente innamorato delle sue idee da non vedere cosa accade in campo. Se non sostituisce ad inizio ripresa un esterno di centrocampo in evidente difficoltà, e l'altro praticamente spentosi e divenuto irritante (sul punto francamente non capisco chi dice di avere visto un grande Cuadrado); se non compie le mosse per chiudere subito la gara ad inizio ripresa (Chiesa doveva entrare subito, forzarsi i primi minuti alla ricerca della seconda rete), o per correggere nel momento di crescita degli avversari (bastava De Ligt in campo, schierarsi a cinque, o avanzare Danilo a centrocampo, facendo entrare un altro esterno difensivo); se in una gara fondamentale si commettono questi errori, più che venire a dire a fine gara di avere sbagliato, sarebbe stato più utile rimanere silenti e non scaricare su qualcuno colpe anche indirette. Quattro gare di campionato, quattro ipotesi di Juventus, una diversa dall’altra, gruppo che dimostra di avere solo un’ora di gioco sulle gambe, soprattutto non si hanno notizie di quell’Allegri che, nella sua precedente esperienza bianconera, spesso con le mosse a gara in corso, riusciva a rovesciarne le sorti. Ma quella che deve preoccupare di più, la mancanza di carattere del gruppo, si sfalda a prima contrarietà, e paradossalmente proprio l’ultima gara di Cristiano Ronaldo ci dice che a ben vedere era proprio lui a coprire questa carenza di personalità: ad Udine era bastato un solo pallone in area come si deve, e se non ci fosse stato il soliti VAR molto attento a nostro danno, quel pareggio sarebbe stato invero una nostra vittoria; partito lui, tre gare nelle quali non si è vista la reazione dei giocatori dopo l’episodio contrario. Bene: chi deve dare questa componente al gruppo in campo?
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Non so se c'è un "caso Chiesa", ma finora non è mai stato schierato titolare ad inizio gara, tranne con l’Empoli, pur essendo stato il giocatore migliore della scorsa stagione e protagonista assoluto agli Europei. A leggere le dichiarazioni nel dopopartita, è stato "richiamato" da Allegri, indirettamente accusato di non avere scalato correttamente nella azione che poi ha portato all'angolo decisivo (altro gol subito da angolo, per la cronaca), non mi pare proprio questo il modo di valorizzare i giocatori in una prospettiva futura, semmai si rischia di bruciare un talento. Una squadra si costruisce dalle certezze iniziali, e se si deve lavorare su un progetto a medio e lungo termine, le certezze sono i giovani talenti in organico. Quindi, gente come De Ligt, Locatelli, Chiesa, Kulusevski, vanno schierati fin dal primo minuto, costruita la squadra attorno a loro, se devono essere il futuro. Non inserendoli in un tessuto già logoro. Ecco, io avrei preferito perdere a Napoli e pareggiare ieri ma con la squadra già proiettata per il futuro, sarebbe stata esperienza per crescere.
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Infine parliamo di Doveri, arbitraggio infame, mancano almeno due gialli ai difensori rossoneri, evidentemente c'è un lodo di impunità per loro, e non solo: immaginatevi l'episodio di Bonucci o di Rabiot a maglie invertite, cosa si sarebbe detto oggi. Invece le solite facce di bronzo, tutto minimizzato, leggo di una telecronaca su DAZN a dir poco vergognosa, fatta da un noto ultras granata, Stefano Borghi, spalleggiato da Guidolin, con un proscenio di opinionisti dalla chiara fede antijuventina. Ecco, dunque, il solito VAR spento, che magari interviene per correggere un angolo, ma non per evidenziare un fallo da ultimo uomo su chiara occasione da rete, che è cieco sulle gomitate a Bonucci quando lo scorso anno trovava le carezze di Chiellini su un napolista, così da provocare un rigore. Ma tanto Andrea Agnelli & C. stanno in perdurante silenzio, del resto tutto sta andando secondo i piani, no?
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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