| Tutte le partite ufficiali della stagione |
| G. |
Pti |
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| 10 |
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N |
| 19 |
32 |
8 |
8 |
3 |
29 |
22 |
T |
| La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.637 |
Giocate |
3.127 |
| 2.533 (54,63%) |
Vittorie |
1.717 (54,91%) |
| 1.193 (25,73%) |
Pareggi |
851 (27,21%) |
| 911 (19,65%) |
Sconfitte |
559 (17,88%) |
| 8.282 |
Fatti |
5.432 |
| 4.525 |
Subiti |
2.950 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 523 |
Giocate |
1.615 |
| 284 (54,30%) |
Vittorie |
952 (58,95%) |
| 118 (22,56%) |
Pareggi |
390 (24,15%) |
| 121 (23,14%) |
Sconfitte |
273 (16,90%) |
| 886 |
Fatti |
2.825 |
| 488 |
Subiti |
1.444 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 11.07.2022
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L’abbraccio dei tifosi: Pogba e la Juventus di nuovo insieme, con gli obiettivi di sempre
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di Alessandro
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Cinque ore e mezza dedicate alle visite mediche, controllo della salute generale e soprattutto di quei muscoli che nella passata stagione gli hanno consentito 20 presenze per soli 1353 minuti di gioco con la maglia del Manchester United. Poi il delirio tra i suoi nuovi, anzi vecchi tifosi, il secondo di giornata liberatosi attorno a Paul Pogba, al suo ritorno ("Pogback") diventato realtà dopo almeno tre estati di speranze molto vicine alle illusioni. Lo scorso sabato 9 luglio ha segnato l'inizio ufficiale della seconda avventura del Polpo alla Juventus. Di nuovo in bianconero e per altri quattro anni, come la prima volta, in mezzo a quella che nelle dichiarazioni alla stampa definirà sempre la sua gente, tifo, calore e supporto cui aveva bisogno. È tornato ad abbracciare vecchi amici e compagni, per sentirsi ancora vivo e importante, per dimostrare che a Manchester sul suo conto si sono sbagliati anche stavolta. In bianconero lo vedremo presto con indosso la maglia numero 10, rimasta libera dopo il divorzio fra il club e Dybala, e già appartenuta al francese nella sua ultima stagione all'Allianz Stadium.
Fonte: Unsplash
Il ritorno con Allegri, il colpo Di Maria e un coro speciale
Il resto ce lo dovrà mettere naturalmente lui, per sentirsi nuovamente se stesso, quello che aveva conquistato Torino e oltre, salvo poi disperdersi gradualmente, specie negli ultimi anni tra le file degli spenti Red Devils. L'Inghilterra lo restituisce a 29 anni, età normalmente del dentro o fuori rispetto alle opportunità che può offrire una carriera. Alla Juve ritrova Allegri, e tra chi già si conosce bene non ci sarà tanto bisogno di spiegazioni, mettendo per la prima volta piede alla Continassa, unica novità di ambiente rispetto agli anni di Vinovo. L'obiettivo, cantato dai tifosi, è sempre il solito: innanzitutto tornare a vincere in Italia, ma anche "...portaci la Champions", intonato da chi si trovava appostato già dalle 6 del mattino di fronte al J Medical ed ha atteso quattro ore per trovarselo di fronte. La fiducia cresce anche perché Pogba atterra a Torino come secondo colpo di mercato dopo quello di Di Maria, basti pensare che ad oggi nella lavagna scommesse sulla Champions League i bianconeri precedono sia il Milan che l'Inter per una vittoria finale della competizione. La Juve punta forte sul francese per riprendersi un trofeo che in bacheca manca da 26 anni, traguardo che lo stesso Pogba ha sfiorato nell'edizione 2014-2015, persa proprio in finale contro il Barça.
Fonte: Unsplash
Delirio bianconero e una storia da scrivere già da quest'anno
Nel primo faccia a faccia del mattino con i tifosi, pochi saluti e tanta fretta di farsi visitare perché in ritardo sull'orario ufficiale. La gente dirà poi che ne è comunque valsa la pena, anche dopo quelle cinque ore di visite mediche prima del delirio. Uscito dal J Medical, il Polpo si è concesso finalmente all'abbraccio del popolo bianconero. Sorrisi, selfie e naturalmente autografi, di cui uno solo negato: un tifoso gli offre la maglia rossa del Manchester United, Pogba lo guarda con un sorriso che si fa quasi serio, poi non scomponendosi spiega che non può firmare quella maglia. Il rosso dello United è il passato, il presente è da godere nel calore della sua gente, il futuro da scrivere in bianconero, ma l'obiettivo quando si gioca con e per la Juve non può che essere sempre lo stesso, scolpito come motto societario e diventato storia grazie a Giampiero Boniperti: "Vincere non è importante, è l'unica
cosa che conta". Allegri, la dirigenza e i tifosi sperano di tornare a farlo già da quest'anno. Pogba sa che buona parte del compito spetta anche a lui.
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