…… “non la si può fare con altrettanta eleganza, dolcezza e cortesia……”. Una vittoria (soffertissima) in otto partite, terzo posto ormai realtà e vantaggio sulla “zona Europa League” sempre più esiguo. All’orizzonte le problematiche trasferte a Bologna e all’Olimpico con la Roma, la sfida con il Milan, il derby, da affrontare con una Juve che sembra in caduta libera. Parlare di obiettivo quarto posto per la Juventus FC è un’eresia dalla quale tutti vorremmo scomparire…. Ma tant’è. Che poi la partecipazione alla Coppa dei Campioni ha unicamente un risvolto economico perché sul campo, con questa Juve, qualificarsi agli ottavi sarebbe già un lusso. La squadra dell’ultimo mese e mezzo, inutile nasconderlo, è palesemente in difficoltà. Confusionaria, assente, vittima di equivoci tattici, nervosa, caotica. Colpa del mister, di giocatori sopravvalutati o di giocatori “effettivi”? Anche se sarà quarto posto, ripeto, un fallimento se ti chiami Juventus FC, il futuro dovrà essere inevitabilmente “rivoluzionario”. Perché nella sua lunga storia, la Juventus è sempre stata vincente. Pochi i periodi bui, tantissimi quelli luminosi. Ai periodi bui, tuttavia, è quasi sempre seguita una “rivoluzione”….. La storia, allora, ci riporta al 1994 quando fu sostituito il leggendario Trap con Marcello Lippi e insieme a lui arrivarono Paulo Sousa, Ferrara, Deschamps, Tacchinardi e fu data piena fiducia ad un certo Alessandro Del Piero. Vincemmo il campionato dopo nove anni e l’anno dopo (con anche Pessotto, Jugovic, Vierchowod), finalmente la prima “vera” Coppa dei Campioni. Senza dimenticare, negli anni successivi, Montero, Zidane, la “meteora” Vieri, Inzaghi, con gli scudetti 1997 e 1998 e le solite sconfitte in finale di Coppa Campioni. Altro step importante il 2001, quando, dopo tre anni con zero “tituli”, con l’arrivo di Buffon, Nedved, Thuram oltre a quella meraviglia di Trezeguet, acquistato l’anno prima e il ritorno di Marcello Lippi, riportammo “a casa” due scudetti e perdemmo l’immancabile finale di Coppa Campioni ai rigori. Ultimo step “recente”, dopo la farsa calciopoli, Cobolli Gigli e mestieranti vari, l’estate 2011. Con Pirlo, Vidal, Lichtsteiner, Vucinic, più Barzagli arrivato qualche mese prima e, soprattutto, Antonio Conte in panchina (allontanato successivamente dall’arroganza e dal suprematismo di Andrea Agnelli) e Max Allegri poi, iniziò il ciclo più vincente della storia bianconera, supportato anche, negli anni, da Pogba, Tevez, Mandzukic, Higuain, Pjanic. Perché se l’ossatura, la spina dorsale della squadra è composta da certi elementi, allora anche i Torricelli, i Porrini, i Padoin ed i Giaccherini (con rispetto parlando), fanno il loro…. Per essere competitivi lo spiega la storia: servono “veri“ titolari, campioni, uomini. Serve coraggio, serve competenza. Serve la rivoluzione.
N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore.
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