Io mi rifiuto di commentare questo derby, che non è nemmeno lontanissimo ricordo di quello che un tempo era davvero il derby della Mole.
Ma mi rifiuto perché mi sono stufato di dovere scrivere sempre le stesse cose in riferimento alle partite dei bianconeri di quest’anno, che da un po' di tempo a questa parte, diciamo dalla gara con l’Empoli, sono praticamente fotocopia.
Così il Torino più scarso che io ricordi riesce ad ottenere un pareggio, in casa, dopo un filotto di sconfitte di fila, con una Juventus che a distanza di sedici anni non va in gol in campo avversario, come dire, da questo punto di vista una impresa.
Certo, se le occasioni si costruiscono e si sprecano alla “Pacione”, c’è poco poi da recriminare, se non che finiti i primi minuti, non c’è stata più partita da parte dei bianconeri, non è la prima volta, anzi mi viene da dire che per come si è messa la stagione, non vedo l’ora che finisca.
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Forse è meglio commentare le parole contenute nella famosa lettera di John Elkann agli azionisti.
Ove da un lato ha dato (almeno così pare), pieni poteri a Cristiano Giuntoli per la ricostruzione della Juventus del futuro, dall'altro ha detto che questo sarebbe l'anno zero della società e della squadra bianconera, cosa che farebbe intendere, se questo è l'anno zero, il prossimo dovrebbe essere l'anno uno, quindi un anno con risultati che vanno ben oltre un piazzamento CL, ancora da conquistare, e una probabile finale di Coppa Italia.
Invero, a mio giudizio, questo è l'anno meno uno, l'anno zero reale sarà il prossimo: dico ciò facendo riferimento ad analogie storiche delle vicende bianconere, ed anche alla attualità.
Io vedo molte similitudini invece con le stagioni 1969 - '70 e 2009 - 10, annate di chiusura di cicli societari, di chiusura anche di cicli di gruppi di giocatori, gli anni "zero" furono quelli successivi e ne spiego le ragioni.
Nel 1969 - 70 si chiudeva di fatto il ciclo della Juventus di Catella e di Heriberto Herrera (anche se quell'anno c'era stato dapprima Carniglia e poi Rabitti), da tre anni non si vinceva nulla, proprio quell'anno, dopo una partenza nefasta e cambio allenatore, si arrivò pure a lottare per lo scudetto, salvo un cedimento finale che ci fece arrivare terzi.
Stesso dicasi della stagione 2009 - 10, ultima della triade tennista - liquidatore - fotocopiatore, stagione quella volta partita con grandi propositi, poi smentiti dal campo, esonero pure quell'anno di Ferrara, una chiusura davvero ingloriosa, per la prima volta la Juventus non si qualificava per le competizioni europee.
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L'anno zero fu il 1970 - 71, nuova dirigenza, Boniperti Amministratore Delegato, Italo Allodi Direttore Generale, Armando Picchi Allenatore, organico rivoluzionato, arrivarono molti giovani promettenti (Spinosi, Marchetti, Furino, Causio, Capello, Bettega, per fare alcuni nomi), una annata quindi di ricostruzione, turbata dalla malattia e morte prematura di Picchi, ma culminata con la conquista della finale della Coppa Delle Fiere, dall'anno dopo ebbe inizio il grande ciclo della Juve bonipertiana durato fino al 1986.
L’anno zero 2010 - 11, è storia recente, fu l'anno dell'arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza e di Beppe Marotta Direttore generale, un anno di rodaggio, con una ampia campagna acquisti, arrivarono Bonucci, Pepe, Quagliarella, Barzagli, Matri, un girone d’andata iniziato male, poi squadra rimessasi in carreggiata, fino all’infortunio di Quagliarella nelle prime posizioni, poi il girone di ritorno in netto calo: ma la base fu posta per i nove scudetti di fila.
Così sarà l'anno prossimo.
Siamo tutti certi e convinti che sarà il primo vero anno di Giuntoli, molto probabilmente avremo una nuova presidenza, sicuramente avremo una nuova guida tecnica, con l'augurio che l'organico sia profondamente rinnovato, occorre linfa nuova, occorre ricostruire un reparto per intero, il centrocampo, a mio giudizio improponibile in futuro con i giocatori e con i moduli visti quest'anno, occorre rinnovare anche in parte il reparto difensivo, occorre una nuova filosofia di gioco e una ricostruzione di mentalità da Juve, come dire, in eredità questa Juve, questa attuale guida societaria e tecnica, non lasceranno granchè a chi ci sarà a cominciare dalla prossima estate.
Come appunto nelle citate stagioni 1969 – 70 e 2009 – 10.
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La giornata di campionato
E’ stata la giornata della X ovunque, solo due partite sono finite con la vittoria di una delle contendenti, le prime due disputate, ossia Lazio – Salernitana, con la vittoria netta dei biancazzurri, poi Lecce – Empoli, con la vittoria dei salentini.
Da sabato pomeriggio in poi, ossia dal derby di Torino, solo pareggi, il Bologna con il Monza, il Napoli con il Frosinone, il Milan a Reggio Emilia con il Sassuolo, l’Inter che delude il suo tifoso Infantino, facendosi bloccare dal Cagliari, stasera pari tra Fiorentina e Genoa e Atalanta e Verona.
Anche se sospesa per la drammatica vicenda del difensore giallorosso ‘Ndicka, era in parità a pochi minuti dal termine pure Udinese – Roma.
Non so se sia un record, otto pareggi in dieci gare, ma poco ci manca nel caso.
E’ invero questa la fase in cui i punti diventano davvero pesanti, si decide la classifica finale, escluso il titolo e l’ultimo posto (credo che la Salernitana sia virtualmente in B), sono in palio almeno due posti in Champions, i piazzamenti Europa League e Conference League, e le altre due piazze per la retrocessione.
Come dire, solo le due vittoriose hanno fatto passi avanti, la Lazio che rientra nella lotta almeno per un posto in Europa di seconda fascia, il Lecce per la salvezza.
E-mail: antonio_larosa{chiocciola}msn.com
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