| Tutte le partite ufficiali della stagione |
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Pti |
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C |
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N |
| 10 |
14 |
3 |
5 |
2 |
15 |
14 |
T |
| La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.628 |
Giocate |
3.121 |
| 2.528 (54,62%) |
Vittorie |
1.714 (54,92%) |
| 1.190 (25,71%) |
Pareggi |
849 (27,20%) |
| 910 (19,66%) |
Sconfitte |
558 (17,88%) |
| 8.268 |
Fatti |
5.424 |
| 4.517 |
Subiti |
2.945 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 521 |
Giocate |
1.606 |
| 283 (54,32%) |
Vittorie |
947 (58,97%) |
| 117 (22,46%) |
Pareggi |
387 (24,10%) |
| 121 (23,22%) |
Sconfitte |
272 (16,94%) |
| 882 |
Fatti |
2.811 |
| 485 |
Subiti |
1.436 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 04.10.2024
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Lassù qualcuno non ci ama.
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di Stefano Bianchi
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A Lipsia abbiamo giocato una partita sontuosa, sontuosa e col punto esclamativo di essere rimasti in attacco fin quasi all’ultimo minuto. Se avessimo avuto il livornese in panchina, saremmo tornati a casa con la coda tra le gambe e sei o sette "pere" nel paniere, anche se l’avessimo giocata tutta undici contro undici.
Invece l’abbiamo disputata alla pari nonostante aver dovuto giocare in tredici contro dieci. Il primo uomo in più del Lipsia è stato il caso: in dieci minuti abbiamo perso per infortunio Bremer (crociato: auguri, campione!) e Gonzales (Nico, auguri anche a te).
Il secondo uomo in più per i tedeschi è stato determinato dall’espulsione di Di Gregorio.
Il terzo uomo in più è stato l’arbitro. Per costui, tale Letexier, niente rigore né cartellino rosso quando Lukeba entra in area su Vlahovic col piede a martello, ma in compenso c’è espulsione per Di Gregorio a causa di un fortuito mani fuori area. In effetti il nostro portiere sfiora con la mano, ma dopo una deviazione ravvicinatissima del pallone da parte dell’avversario, che manda il pallone prima sul ginocchio del portiere e da lì a sfiorare la mano a terra del nostro numero uno. L’arbitro fa anche peggio quando, sulla punizione successiva, Douglas Luiz si volta coprendosi il viso per difendersi dal missile di Simons: chiara la volontà di proteggersi, senza per questo aumentare la sagoma del proprio corpo. Ma il francese non sente ragioni e decreta il rigore che porterà alla rete del due a uno. Null’altro di particolarmente disdicevole da parte sua, anzi: da ringraziare, perché alla fine reupera solo dieci minuti, visto che avrebbe potuto portare l’extra-time a quindici o, perché no, a venti minuti.
La squadra ha giocato un partitone, pur sfavorita dal caso e dall’arbitro, fuori casa, contro una squadra tosta, lanciata e con ottime individualità. E’ successo veramente di tutto, e si sono visti quattro gran gol: bello il gol di Sesko, bellissimi quelli di Vlahovic e l’ultimo di Conceicao. La Juventus ha mostrato bel gioco, grande spirito di squadra, e ottime giocate... e siamo solo all’inizio: Thiago Motta ci farà gioire spesso, ne son certo. Senza dimenticare altre due cose: la più importante è il primo posto nella classifica Champions. Quella, volendo, tralasciabile, è il fatto che stasera Di Canio non avrà nulla da rimproverare a Vlahovic, probabilmente il migliore in campo. Ammesso che uno come Di Canio, dopo essere stato ripreso mentre faceva il saluto romano allo stadio, possa aver titolo per criticare chicchessia.
Nel ’56 Robert Wise girò "Lassù qualcuno mi ama" , nel ’75 stesso titolo per una canzone di David Bowie. Non avendo la classe dei due geni appena citati, spero che altri al posto mio possano fare un remake, intitolando però "Lassù qualcuno non ci ama". Soggetto e trama sono già noti. Se infatti in Italia giochiamo nella Marotta League, in Europa giochiamo nella Champions League di Ceferin, che forse non è al corrente che le sue azioni proditorie hanno determinato la separazione dei percorsi di vita di Andrea Agnelli e della Juventus. Ceferin però continua a perseguitarci inviando sicari... oops, volevo dire arbitri, con l’evidente scopo di danneggiarci. Perché dico questo? Semplice: perché se alla sfortuna non credo, alla malafede ci credo moltissimo, tanto da ritenere che, se esistessero i Campionati Mondiali di Malafede, Ceferin vincerebbe la medaglia d’oro a mani basse.
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