 Tutte le partite ufficiali della stagione |
G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
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3 |
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N |
2 |
6 |
2 |
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3 |
0 |
T |
 La Juventus dal 1900 ad oggi |
Gare ufficiali |
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Serie A |
4.620 |
Giocate |
3.116 |
2.527 (54,70%) |
Vittorie |
1.713 (54,97%) |
1.185 (25,65%) |
Pareggi |
846 (27,15%) |
908 (19,65%) |
Sconfitte |
557 (17,88%) |
8.256 |
Fatti |
5.418 |
4.503 |
Subiti |
2.938 |
C. Europee |
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Era 3 pti (uff.) |
518 |
Giocate |
1.598 |
283 (54,63%) |
Vittorie |
946 (59,20%) |
115 (22,20%) |
Pareggi |
382 (23,90%) |
120 (23,17%) |
Sconfitte |
270 (16,90%) |
876 |
Fatti |
2.799 |
478 |
Subiti |
1.422 |
Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 01.09.2025
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(S)CHI(A)FFI ALLE REGOLE - di Vittorio Felugo
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di Tifosi
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Ieri sera, alla conclusione di Genoa-Juventus, avrei dovuto essere felice e contento: seconda vittoria di fila, tre punti ottenuti su un campo difficile, e via dicendo. E invece ero inc ... to come una bestia. Motivo? L'infinito (e ingiustificato) recupero concesso dall'arbitro, il signor Chiffi. Il direttore di gara aveva inizialmente segnalato 5' di recupero; poi, causa l'interruzione dovuta ai crampi di Bremer, ha prolungato di altri (si supponeva) 30 secondi. Eppure ha fatto proseguire il gioco, finchè Ekuban ha tirato nello specchio, costringendo Di Gregorio alla deviazione sul fondo. Triplice fischio? No, si batte l'angolo: il Genoa centra la traversa, e ... finita? Neanche per sogno, si prosegue per altri, interminabili secondi finchè la difesa bianconera non riesce a spazzare via. E solo a questo punto il match si conclude. Il calcio è l'unico sport in cui si sa quando si comincia, ma non si sa quando si finisce. Dire che le partite durano 90' è ormai anacronistico: da decenni ai novanta minuti si sono aggiunti i recuperi (stimati ad occhio), e i recuperi dei recuperi (anch'essi ad occhio. O a naso, o ad altre parti del corpo meno nobili, fate voi). Il calcio è stato uno dei primi sport a darsi la patente di professionismo; eppure, tutt'oggi, si basa su norme non scritte da gioco per bambini. Del tipo: giochiamo fino al prossimo gol; o finchè non arriva un adulto a richiamarci (o a bucarci il pallone, una volta poteva capitare!). Da ormai troppo tempo, vige la consuetudine di "lasciar finire l'azione" prima di fischiare la fine. Perchè? Il regolamento, cui i direttori di gara dovrebbero attenersi rigorosamente, non lo prevede affatto. Solo i rigori si calciano, eventualmente, a tempo scaduto (e una ribattuta dopo respinta di portiere o legno sarebbe, di conseguenza, nulla). Si da' per scontato che il "finis" debba avvenire quando il pallone è in una zona neutra del terreno di gioco (altra cosa che nel regolamento non c'è). Peraltro, nel caso specifico di ieri, giova ricordare che il corner (VAR docet) NON è considerato prosecuzione dell'azione d'attacco, ma ALTRA azione, slegata ad essa (su questo si potrebbe discutere, però è stato stabilito così). Dunque, perchè Chiffi ha fatto continuare? Compensazione per aver fatto battere l'angolo da cui è nato il gol di Vlahovic con i genoani in 10? A parte che non credo che fosse Ellertsson deputato alla marcatura del serbo, peggio per l'islandese se, simulando un male incurabile, e provocando l'ingresso in campo del proprio staff medico, è dovuto uscire dal terreno di gioco, come regolamento, (una volta tanto rispettato) prevede. So di essere uno dei pochi (l'unico?) a lamentarsi di questo problema (accade in quasi tutte le partite, sia chiaro), uno dei pochi a pretendere che i match abbiano un termine preciso entro cui debbano concludersi. L'invenzione del cronometro ci ha insegnato che il tempo si può stabilire con precisione, fermare e anche far scorrere all'indietro, senza bisogno della De Lorean di Ritorno al futuro. Cosa costerebbe utilizzare uno strumento così semplice (anche servendosi del VAR, perchè no?) per decidere OGGETTIVAENTE e non a capocchia quanto resta da giocare? In tempi di scommesse sui gol segnati al tal minuto, e pure sul numero di angoli battuti da una squadra, poi pensare alla malafede è inevitabile ....
N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore.
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