 | Tutte le partite ufficiali della stagione |
| G. |
Pti |
Vit |
Par |
Sco |
Fat |
Sub |
|
| 8 |
14 |
3 |
5 |
0 |
15 |
10 |
C |
| 7 |
8 |
2 |
2 |
3 |
6 |
8 |
F |
| 0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
N |
| 15 |
22 |
5 |
7 |
3 |
21 |
18 |
T |
 | La Juventus dal 1900 ad oggi |
| Gare ufficiali |
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Serie A |
| 4.633 |
Giocate |
3.125 |
| 2.530 (54,61%) |
Vittorie |
1.716 (54,91%) |
| 1.192 (25,73%) |
Pareggi |
850 (27,20%) |
| 911 (19,66%) |
Sconfitte |
559 (17,89%) |
| 8.274 |
Fatti |
5.429 |
| 4.521 |
Subiti |
2.948 |
| C. Europee |
|
Era 3 pti (uff.) |
| 522 |
Giocate |
1.611 |
| 283 (54,21%) |
Vittorie |
949 (58,91%) |
| 118 (22,61%) |
Pareggi |
389 (24,15%) |
| 121 (23,18%) |
Sconfitte |
273 (16,95%) |
| 883 |
Fatti |
2.817 |
| 486 |
Subiti |
1.440 |
| Tutti i numeri della Juventus |
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Pubblicato il 14.11.2025
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La Juve che Verrà...tti o andrà Pjanic? Il Regista è una Questione di Leadership - di Vincenzo Massimo Barbera
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di Tifosi
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È un’amara verità che perseguita il popolo bianconero da anni: il centrocampo della Juventus è orfano. Dopo l’addio dei geometri Pirlo e Pjanic,ci siamo avventurati in esperimenti tattici arruffati e soluzioni malconce. L'esempio più lampante è Manuel Locatelli, un giocatore di temperamento e corsa, ma che nel ruolo di metronomo assoluto può agire solo come un tappabuchi. Anche Massimiliano Allegri, pur con tutte le sue contraddizioni, aveva compreso il problema, ma le scelte di Arthur e Paredes hanno prodotto risultati a dir poco imbarazzanti. La Juventus non ha bisogno solo di piedi di qualità; ha bisogno di anime forti. La scelta che si paventa oggi è se optare per un uomo di qualità superiore che, anche se "anziano", possa dettare il tempo, istruire i ragazzi e fare da chioccia in uno spogliatoio privo di vera leadership. I nomi che circolano con più insistenza, quelli che stuzzicano la memoria dei tifosi, sono due: Marco Verratti e Miralem Pjanic. Entrambi conoscono il grande calcio, entrambi hanno il D.N.A. Juve (o lo avrebbero dovuto avere qualche anno fa), ed entrambi sarebbero perfetti... se vivessimo nel 2018. Ma la realtà è spietata, c'è poco da scegliere. Nessuno dei due può fare al caso nostro. Si tratta, a prescindere dal talento individuale, di giocatori ormai fuori dal calcio serio, lontani dall'intensità della Serie A e della Champions. Farsi abbagliare dalla nostalgia per un potenziale "colpo" a basso costo è un errore che rischia di essere deleterio, soprattutto a livello economico (ingaggi) e sportivo (impatto nullo). Se l'obiettivo è trovare un leader tecnico, un punto di riferimento, la Juventus deve guardare a chi incarna l'eccellenza, non l'eccezione. Si cita sempre Luka Modric come esempio di longevità, ma è un campione assoluto la cui tenuta fisica è un miracolo sportivo, non una regola. Se analizziamo altri over (De Bruyne, Dzeko, Immobile) vediamo quanto il loro impatto sia spesso condizionato dalla gestione e dalla paura dei primi acciacchi invernali. La soluzione non è un campione a fine corsa, ma un giocatore che porti una leadership evidente e strabordante, che sappia dettare legge in campo e fuori. 1. Bernardo Silva (Manchester City):Non è un regista puro, ma la sua visione di gioco, l’intelligenza tattica e l'abitudine a vincere in un top club come il City lo renderebbero un leader tecnico senza pari. È lui la "chioccia" ideale, un uomo capace di elevare il livello di chiunque gli stia accanto. 2. Johnny Cardoso (Atlético Madrid): La scommessa intelligente e sostenibile. Giovane (classe 2001), ha dimostrato in Spagna di saper unire rabbia e impostazione. Rappresenta l'investimento a basso costo con il potenziale per diventare top, e poi dobbiamo coccolarci la personalità emergente di Vasilije Adžic con la speranza che posa crescere all’ombra del già citato Silva. La Juventus ha bisogno di un faro, non di una candela. È ora di voltare pagina e smettere di comprare il passato. Vincenzo Massimo Barbera
N.B: l’articolo, inviato da un lettore di Juworld.NET, rappresenta l’espressione del pensiero dell’autore.
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